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VICO/ IL GRIDO DEGLI ULIVICOLTORI, LA SORDITÀ DELLE REGIONE PUGLIA.  

Bruciare gli scarti di potatura degli ulivi: una pratica millenaria, scandita da tempi, ritmi  e  modalità quasi da creazione del mondo. Citata persino nell’opera monumentale del grande fraticello naturalista del 700 Michelangelo Manicone, “La Fisica Appula”, l’uso chirurgico della cesoia per il taglio di ogni ramoscello d’ulivo sotto lo sguardo della luna piena, nelle campagne del Gargano diventa un’autentica via crucis.

Un coacervo di norme poco chiare, lasciate spesso alla libera interpretazione, crea quotidianamente motivi di polemiche e sanzioni fra autorità di vigilanza e ulivicoltori. Stanchi di aspettare lumi dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura, gli ulivicoltori di Vico del Gargano si sono costituiti in associazione, hanno creato un loro sito Web chiamato “Abbruciatura Frasca”, hanno segnalato da tempo il problema del divieto di bruciare gli scarti di potatura, chiedendo alla Regione Puglia di intervenire sulla materia con una norma semplice e chiara.

Dice Giuseppe Aguiari, a capo di una cooperativa di giovani ulivicoltori:” le norme della Regione Puglia, che regolano la pratica della bruciatura degli scarti agricoli, sono perfettamente confezionate per le stoppie e per il tavoliere. Poco, o per nulla soddisfacenti, si occupano degli scarti arborei a seguito della potatura degli alberi d’ulivo che, nel nostro territorio, spesso e in larga parte, sconfina in area parco, in zone SIC, zone a tutela specifica e chi più ne ha più ne metta, porzioni di campagne al 90% ulivate e dove non è consentito abbruciare la frasca.

Da qui le continue sanzioni e le sacrosante proteste degli ulivicoltori. Le nostre ragioni sono state rappresentate all’Amministrazione Comunale, al Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano dove hanno trovato ascolto e comprensione. Prossimamente cercheremo di coinvolgere in questa sacrosanta battaglia il Consorzio di Bonifica del Gargano e capire su quale tavolo della Regione Puglia giace dormiente la nostra protesta.

Non occorre molto: come è stato fatto per la abbruciatura delle stoppie, pratica garantita e tutelata da un regolare calendario, allo stesso modo il nostro lavoro di potatura dev’essere garantito e tutelato, temporaneamente, da marzo a maggio con una modifica alla delibera della Giunta Regionale n. 1149 del 28 giugno 2018, che tenga conto del diverso e complesso contesto territoriale. Non vogliamo la guerra, né alzare il livello della protesta e dello scontro, vogliamo solo che il nostro compito di ulivicoltori non venga criminalizzato. Aspettiamo fiduciosi un segnale dalla Regione Puglia.”

micheleangelicchio