Il pane della cittadina micaelica diventerà a breve presidio Slow Food. Dopo un lungo percorso bloccato dalla pandemia, I panificatori di Monte Sant’Angelo si sono uniti in una associazione e il presidente è risultato eletto Donato Taronna. E’ stato firmato un disciplinare insieme all’amministrazione comunale che i panificatori dovranno osservare, perché bisogna lavorare il pane utilizzando il lievito madre e grani antichi della Provincia di Foggia, per dare maggiore qualità e sicurezza alimentare.
Con il presidio Slow Food il livello di qualità aumenterà sempre di più e si continuerà a promuovere a livello nazionale questa eccellenza alimentare. Non bisogna dimenticare che i tantissimi turisti che visitano durante tutto l’anno il Santuario di San Michele Arcangelo e le varie bellezze storiche- architettoniche come il Castello, il Battistero di San Giovanni in Tumba detto “Tomba di Rotari”, i due musei della Basilica, la chiesa di Santa Maria Maggiore, il centro storico ed altre chiese, non resistono ad assaggiare il famoso pane di Monte Sant’Angelo.
La cittadina garganica è il principale luogo di produzione del pane della provincia di Foggia e ci sono 13 forni attivi, anche perché gran parte della produzione prende le strade di Foggia, di altri centri della Capitanata e di numerose città del nord Italia grazie alle “navette” che ogni giorno partono dal promontorio del Gargano.
Le modalità di produzione del pane non cambieranno ma in più ci sarà il presidio Slow Food per alzare l’asticella della qualità. Il pane di Monte Sant’Angelo è un prodotto tradizionale della cittadina micaelica ed ha una storia e una forma molto particolare per forma e dimensione, con la caratteristica di essere prodotto principalmente in casa e dalle abili maestrie locali creando forme molto grandi del peso di cinque sei chili e dal diametro di 70-80 centimetri, ma anche di piccole dimensioni.
Il pane ha una crosta morbida e croccante con una mollica soffice e compatta, nonostante le grandi dimensioni, il pane può durare anche otto-nove giorni dal momento in cui viene sfornato, proprio per l’attenzione con la quale vengono scelti farina e metodologia di cottura e lievitazione del pane di Monte Sant’Angelo. Gli ingredienti per la sua preparazione sono la farina tipo”!)”, l’acqua, il sale e il lievito naturale in dialetto locale ”Lu crescente”.
Ora si tratta soltanto di attendere l’ufficialità con la dichiarazione della istituzione di presidio Slow Food per il pane di Monte Sant’Angelo, dichiarazione che dovrebbe arrivare tra qualche settimana.