Gaetano Dellisantiha messo a disposizione di intere generazioni e di molte altre che verranno un patrimonio inestimabile, fotografando un periodo della nostra storia, altrimenti sconosciuto. Le sue poesie e le sue prose sono l’espressione della cultura popolare viestana, un bene prezioso che alimenta la curiosità e la voglia del sapere, laddove la descrizione della viestanità è sempre puntuale e partecipata, proprio in quanto l’autore conosce ed ama i suoi luoghi e i personaggi, e scrive perché altri li conoscano e li amino, nel tentativo di far crescere un senso civico critico nella gente comune. Il tutto con il prevalente utilizzo del dialetto, parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle ed inevitabile segno di appartenenza ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca in un posto preciso della nostra storia personale. Perché amare il dialetto, usarlo nel nostro quotidiano, insegnarlo ai nostri figli, significa amare noi stessi, significa essere possessori di una grande eredità: l’eredità della nostra storia.”
E’ la prefazione di “Tanineidi. Vieste, i viestani, le tradizioni in versi”, l’opera letteraria di cui si parlerà nel convegno “Istantanee di scenari sociali nell’ironia dialettale della poesia deviante di Gaetano Dellisanti”. All’incontro, che si terrà alle ore 20 nella corte d’elite del Palazzo Municipale di Vieste e che rientra nel cartellone di eventi contemplato dalla bella kermesse “Serenata alla Tarantella”, parteciperanno il nipote Gaetano delli Santi (poeta, narratore e critico; scultore e pittore); Graziamaria Starace(assessore alla Cultura del Comune di Vieste); Grazia Di Bari(consigliera delegata alle Politiche culturali e al Patrimonio materiale e immateriale della della Regione Puglia); Francesco Lopriore Carglia(coautore con il fratello Vincenzo e don Marco della Malva del vocabolario viestano “Dialetti garganici – Dizionario etimologico di voci proprie del dialetto viestano.
L’evento sarà moderato da Antonio Troia ed è sostenuto da Comune di Vieste, Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Rete Gargano. L’opera di Dellisanti, edita nel 2012 per i tipi Edizioni del Rosone nella collana “Foglie d’erba”, ha fatto il giro del mondo tra i viestani emigrati all’estero.
Su YouTube è infatti possibile trovare, per esempio, video in cui Celestino Di Viestedeclama “La Gaddin d Santaredd” ed altre poesie di “Tanineidi. Vieste, i viestani, le tradizioni in versi” in un dialetto dall’accento un po’ americano ma dall’antico sapore viestano con una inconfondibile cadenza garganica a celarsi dietro l’ormai acquisita anglofonia.
La pubblicazione, già esteticamente, conferisce alla figura di Tanino ed ai contenuti l’alto profilo richiesto e meritato. Ma l’apprezzamento della bellezza estetica del volume è solo un’aspetto, direi minimale, del più complessivo apprezzamento rivolto ad un’opera e ad una figura come quella del maestro Dellisanti. Questa straordinaria raccolta di poesia vale un patrimonio di indiscusso valore non solo poetico-letterario, ma anche storico e sociologico per la città di Vieste a disposizione del presente del passato e del futuro della nostra città. Non si esagera affatto se lo paragono ad un forziere che contiene un tesoro inestimabile: il tesoro della memoria viestana, del nostro di essere, di concepirsi, reso con una maestria poetica più unica che rara da un pulpito arguto, sapientemente ironico e di acuminata intelligenza.
l’attacco