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SUL GARGANO LA NIPOTE DI ENRICO MATTEI, L’UOMO CHE SCOPRÌ PUGNOCHIUSO. “STUPITA PER COME L’HANNO RIDOTTO”

“Sembra una galera, un casermone non certo per villeggianti. Questo luogo era nato per i dipendenti dell’Eni, invece hanno svenduto tutto perché si doveva cancellare tutto quello che aveva creato mio zio”.

Mentre l’Eni stava per aprire il petrolchimico a Manfredonia, il suo presidente Enrico Mattei scoprì la Baia di Pugnochiuso dando vita di fatto all’inizio del turismo sul Gargano. Il presidente Eni ordinò ai suoi collaboratori di contattare il Comune di Vieste, allora proprietaria dei terreni di Pugnochiuso, e dopo una lunga trattativa riuscì a comprare la terra, circa 250 ettari, per 25 lire al metro quadro, una cifra oggi considerata ridicola anche per quei tempi. L’idea di Mattei era quella di realizzare un villaggio vacanze per i suoi dipendenti. Cosi non fu e Pugnochiuso diventa un centro turistico privato. In questi giorni sul Gargano è in vacanza la nipote di Enrico Mattei, Rosangela Mattei. A Pugnochiuso? Nemmeno per sogno. Premesso che ogni volta che torno da queste parti per me è commovente, ma resto stupita per come hanno ridotto il centro turistico di Pugnochiuso. Sembra una galera, un casermone non certo per villeggianti. Questo luogo era nato per i dipendenti dell’Eni, invece hanno svenduto tutto perché si doveva cancellare tutto quello che aveva creato mio zio”.

Tuttavia la città di Vieste non ha mai dimenticato Mattei al quale gli ha dedicato il lungomare e la scuola alberghiera. “L’unico motivo che mi spinge a tornare tutti gli anni è proprio il rapporto con la città di Vieste. Sono stata accolta molto bene dagli amministratori ai quali ho proposto di aderire alla Fondazione E. Mattei e di creare un gemellaggio con le città in cui zio Enrico ha lasciato il segno, ed una di queste è Vieste”. Come avrebbe gestito oggi la crisi energetica un imprenditore come Mattei? “Non ci sarebbe stata nessuna crisi energetica con un pioniere dell’industria italiana come lui che aveva rivoluzionato il modo di pensare l’energia rendendola a basso costo. Oggi si fa solo speculazione”.

saverio serlenga