E allarme. «Chiuderemo sicuramente prima del solito la stagione turistica: non arriveremo a fine settembre» A parlare è il presidente provinciale di Federalberghi Gino Notarangelo, che traccia un primo bilancio di una stagione partita bene ma finita malissimo. « Il problema delle bollette energetiche ci sta ammazzando- prosegue Notarangelo- tutto quello che abbiamo recuperato a inizio stagione, dopo i due anni di stop dovuto al Covid, ci è stato tolto con bollette elettriche triplicate. E dove andiamo a prendere i soldi? Ci prospettano dilazioni, mentre stiamo ancora dilazionando tasse e bollette del periodo di pandemia Prevedo un’ecatombe di imprese se non si provvede urgentemente a sanare questa gravissima situazione».
Notarangelo, insomma, è allineato alla posizione del regionale, Francesco Caizzi che ha dichiarato: «Il caro bollette, divenuto insostenibile, rischia di far soccombere il settore turistico pugliese. L’importo delle bollette elettriche è raddoppiato, triplicato, persino quintuplicato – rimarca Caizzi – méttendo in gravi difficoltà molte delle circa 1.400 strutture ricettive pugliesi, tra alberghi e villaggi. A settembre sarà dura, perché, a fronte dei rincari, ci saranno meno ospiti negli alberghi e tariffe più basse perché saremo in bassa stagione. Il rischio di chiusura per molte imprese è concreto».
«È meglio chiudere si risparmia – sostiene Gino Notarangelo – fra l’altro con la grave crisi che attanaglia ’Europa, anche il turismo di quest’anno si è rivelato a singhiozzo e i numeri dei soggiorni brevi e brevissimi si sono moltiplicati. Dunque, come è ipotizzabile, tenere aperta un struttura, con luce e gas triplicati, assieme agli stipendi dei dipendenti, con pochi turisti costretti a soggiorni brevi, sarebbe un suicidio». Secondo Federalberghi «Il mese prossimo numerosi hotel non saranno in grado di pagare le bollette elettriche e quindi rischiano di vedersi staccare la corrente o, nel migliore dei casi, di dover trattare con il gestore dilazioni di pagamento».
«In più nella provincia di Foggia le scuole cominciano prima – conclude Notarangelo – e poi ci sono le elezioni. Questo settembre sarà amaro per tutti».
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