Fino a luglio abbiamo avuto dati positivi per il turismo pugliese ed estremamente positivi rispetto al turismo straniero, con incrementi molto significativi». Lo dice il direttore del Dipartimento Turismo, Economia della cultura e Valorizzazione del territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, che precisa: «Solo a fine stagione, quando avremo i dati ufficiali, potremo fare il bilancio di questa stagione particolare della ripartenza. Fino a luglio abbiamo indicazioni che appaiono chiare: c’è una ripresa estremamente rilevante rispetto al 2021 e se questo può apparire scontato, la stiamo valutando in rapporto al 2019, che è stato Tanno record del turismo pugliese». Rispetto agli anni 2020 e 2021, «in cui è venuta meno una componente fondamentale per il turismo pugliese, cioè il tasso di internazionalizzazione, che però resta il nostro obiettivo principale, possiamo già dire che fino a luglio, ovvero nei primi 7 mesi del 2022, c’è stato sul 2019 il recupero del turismo internazionale».
Per quanto riguarda il turismo domestico, i dati vanno analizzati più a fondo e andranno aggiunti quelli ufficiali di agosto che ancora mancano, ma, spiega il dirigente regionale, «dovremo fare una riflessione interessante perché è evidente che ci ha aiutato il turismo di prossimità, quello su cui il nostro turismo si è sostenuto nel 2020 e 2021, visti i livelli di internazionalizzazione non elevati come in altre regioni o rispetto alla media italiana».
L’anno scorso in particolare, il turismo nazionale ha consentito di compensare le perdite derivanti dai mesi di lockdown e dalla contrazione del turismo business e internazionale (40% le presenze dal 2019 al 2021). Da luglio a settembre 2021, arrivi e presenze sono aumentati del +5,7% e del 7,5% rispetto all’estate pre-pandemia, trainati dai flussi nazionali che hanno registrato +14,7% e +13,6%.
In ogni caso, spiega il dirigente, l’obiettivo resta quello di spingere il turismo internazionale, che durante la pandemia aveva subito un notevole contraccolpo. Dal 2019 al 2021 gli arrivi internazionali avevano registrato nel mondo una contrazione del -72%, mentre in Europa e in Italia la perdita era stata del -63%. Nello stesso arco temporale la perdita di arrivi internazionali in Puglia era stata del -48% (dati Osservatorio regionale del turismo). Nel 2021 il tasso di internazionalizzazione degli arrivi e delle presenze è tornato a crescere dopo la perdita registrata nel 2020 (-15,1 punti percentuali sugli arrivi e -13 punti percentuali sulle presenze rispetto al 2019), anno in cui si è interrotto il trend di costante crescita dei flussi dall’estero registrato nell’ultima decade.
«Abbiamo dati clamorosi sui cosiddetti “mesi spalla” aprile-maggio-giugno, dati estremamente importanti che vanno nella direzione della destagionalizzazione. Ora dovremo capire se il mese di agosto abbia registrato effettivamente i cali di cui molti parlano, magari per sensazione. Anzi-prosegue Patruno – invito gli operatori del turismo a fornire i dati all’Osservatorio del turismo perché più dati abbiamo in tempo utile, più siamo in grado di affinare l’analisi sugli arrivi e le presenze ma anche le valutazioni sulla qualità di questi arrivi/presenze e sulla qualità della spesa. Nel caso poi risultasse un calo ad agosto (ma questo oggi non lo sappiamo e nessuno può dirlo), se questo sarà compensato nei “mesi spalla” di aprile-maggio-giugno ma anche di settembre-ottobre-novembre, come è stato per esempio nel 2021, si potrebbe confermare la direzione della destagionalizzazione e l’allentamento della pressione dell’overtourism sulle località più affollate. Potrebbe essere uno dei risultati che, dopo la crisi pandemica, abbiamo ripreso a perseguire e che restano un obiettivo strategico regionale».
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