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CONFCOMMERCIO/ NESSUNA INTESA, SI ANDRA’ ALLA CONTA. MANZIONNA ACCUSA: “DENUNCIO LA RACCOLTA DI DELEGHE IN BIANCO”. LETTERA DI METAURO AI SOCI.

Lo sfidante viestano: “ho testimoni, funzionari attivi in tal senso. E’ scandaloso.

Sono stati vani i tentativi di mediazione tra le opposte parti che si sfidano per la presiden­za di Confcommercio Foggia.

Il gruppo degli oppositori dell’uscente Damiano Gelsomino ha provato, in quest’ultima settimana prima del voto di sabato per il rinnovo degli organi elettici, a trovare un’intesa che evitasse all’asso­ciazione di via Miranda di restare spaccata così co­me avvenuto nell’ultimo anno con seguito di pole­miche, denunce penali, ricorsi civili e guerre al ve­triolo.

Ma nulla da fare, come spiega a l’Attacco il big del turismo viestano Gigi Manzionna, sfidante del candidato di Gelsomino Antonio Metauro. I due si sono incontrati martedì mattina a Foggia.

“Se non si vuole parlare e discutere vuol dire che si andrà alla conta sabato”, osserva Manzionna.

“I tentativi di mediazione sono stati rispediti al mit­tente. Ho parlato personalmente con due ex presi­denti di Confcommercio, persone che stimo, e ab­biamo fatto delle proposte. La proposta giunta dal­l’altra parte è stata offrirci tre posti in giunta, ma re­steremmo sempre minoranza. Noi abbiamo chie­sto, invece, un comitato di garanzia con eguale rappresentanza delle parti al suo interno. Ma sta­mane (ieri, ndr) Metauro mi ha telefonato per dirmi che declinano la nostra proposta”.

Gelsomino è convinto che Metauro, l’imprenditore di Accadia scelto come suo successore, abbia la vittoria in tasca.

“Parto molto in salita, è come se iofossi su una Cin­quecento mentre dall’altra parte c’è un carrarma- to: tutta l’organizzazione è obbligata a dare una mano a Gelsomino”, commenta Manzionna.

“Noi non abbiamo neppure gli elenchi di chi può vo­tare, li ho richiesti ufficialmente agli uffici ma quan­do mancano ormai poche ore al voto ancora non li ho ottenuti. Mentre loro, da quanto mi consta per­sonalmente, si sono mossi addirittura prima della convocazione dell’assemblea il 14 settembre scorso nel ritiro delle deleghe in bianco, cosa che stanno continuando a fare. Ci sono funzionari che si recano a ritirare le deleghe in bianco, è una co­sa scandalosa che denuncio pubblicamente e per la quale ho testimoni che possono confermare. Penso che Metauro non ne sappia nulla”.

Ma il patron di Metauro Bus ha deciso in prima per­sona di dire no alla proposta di intesa oppure altri hanno deciso per lui?

“Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a tutti”, replica Manzionna.

“Detto ciò, io ho già vinto perché Damiano Gelso­mino non si è potuto ricandidare, come dicevamo noi da tempo. Lui è stato invece a lungo convinto di poter fare addirittura un terzo mandato. Ora Gel­somino sta dicendo in giro che Metauro è il nuovo presidente, la mia candidatura non è nemmeno ri­portata nel sito istituzionale di Confcommercio. Siamo completamente oscurati”.

Si preannuncia un’assemblea davvero esplosiva sabato.

“La riunione non è aperta ai dipendenti, è bene ri­badirlo. I funzionari non potranno in alcun modo es­sere presenti e partecipare ai lavori, dovremmo es­serci solo noi iscritti. E’ la regola, spero che tutti lo ricordino. Peraltro ho pregato Metauro di nominare una figura super partes che coordini l’assemblea, non può di certo farlo lo stesso Gelsomino che è parte in causa. Quanto a Confcommercio naziona­le, pare che abbia chiesto di risolvere tale situazio­ne in maniera amichevole”.

Intanto, nella giornata di mercoledì scorso, Antonio Metauro ha inviato una lettera agli iscritti per repli­care a quanto detto dai critici rispetto alla sua can­didatura.

“Cari associati, come sapete sabato 24 settembre saremo chiamati a rinnovare i quadri dirigenti della nostra associazione, cui aderisco dal lontano 1985”, ha esordito sottolineando che l’iscrizione è antica, questo per rispondere a chi lo ha sempre considerato legato alla storia di Confindustria e non certo a quella di Confcommercio.

“Vi scrivo per motivare la mia candidatura alla pre­sidenza. Innanzitutto, sono stato sollecitato a intra­prendere questa nuova esperienza da una consi­derevole base associativa, che ringrazio per l’atte­stazione di affetto e di stima. Inoltre, sono convinto che se si viene chiamate impegnarsi nell’associa­zione ci si debba necessariamente mettere al suo servizio per tutelare i nostri valori. In terzo luogo, credo sia necessario consolidare e potenziare il ruolo della Confcommercio come agente contrat­tuale dello sviluppo del nostro territorio, che è gran parte del Mezzogiorno d’Italia, lo sono nato e vis­suto in questa terra, dove con grandi sacrifici ho continuato a svolgere l’attività dei miei genitori nel­le aziende di famiglia, vivendo anche il conflitto so­ciale che stiamo attraversando, tra antichi proble­mi che purtroppo ancora aspettano risposte e nuo­ve emergenze. So benissimo quanto sia importan­te ottenere la vostra fiducia e stringere un patto che ci veda tutti, davvero tutti, protagonisti di una nuo­va fase di crescita, un patto che tenga conto del­l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi da chi mi da chi mi ha preceduto, ma anche delle esigenze di quanti si siano sentiti esclusi”, ha aggiunto Metauro.

“La mia esperienza imprenditoriale e gli anni di stu­dio maturati, anche con impegni accademici di cui vado fiero, saranno al vostro servizio, sempre con l’umiltà necessaria, accompagnata da tenacia e co­stanza. Umiltà, tenacia e costanza sono le tre pa­role che desidero consegnarvi alla vigilia delle scel­te che, democraticamente, dovrete compiere. Rin­grazio Damiano Gelsomino per la passione e l’im­pegno profusi in questi 10 anni, in cui la situazione è stata condotta a un livello da cui da cui sarà age­vole ripartire. Guidare una grande e gloriosa asso­ciazione come Confcommercio è un’impresa com­plessa. Per questo motivo penso che le polemiche che hanno talvolta animato il confronto associativo debbano archiviarsi come retaggio del passato. Piuttosto, occorre guardare avanti insieme”, ha concluso Metauro liquidando in due parole strimin­zite la gravissima situazione dell’ultimo anno e che è stata definita dagli storici iscritti come il momento più delicato mai vissuto dall’organizzazione.

l’attacco