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BARI/ SENTENZA DECIMA BIS 200 ANNI ALLA MAFIA. PENTITI CREDIBILI BOSS CONDANNATI

Si è concluso ieri, con le sentenze pronunciate nell’aula-bunker di Bitonto, il primo grado del processo alla “società”, lamaria foggiana decimata dagli arresti dal blitz denominato Decimabis del novembre 2020, derivato dall’operazione “Decima Azione” di due anni prima.

Finirono in manette vertici e manovalanza delle tre batterie della mafia foggiana: Sinesi-Francavilla, Moretti-Pellegrino-Lanza e Trisciuoglio-Tolonese-Prencipe, che nelle more delle lotte interne alle fazioni ed esterne per assumere il controllo degli affari illegali sul territorio, imponevano a commercianti e imprenditori il “pizzo”, punivano con attentati e pestaggi a chi rifiutava di pagare, prestavano soldi con tassi da usura, e controllavano il mondo delle aste pubbliche con minacce e intimidazioni. A molti imputati è stata contestata l’aggravante dell’associazione maliosa, anche se per alcuni non è stata ritenuta applicabile. Oltre 200 gli anni di detenzione comminati ai 29 imputati, nonostante lo “sconto” di un terzo delle pene dovuto alla scelta del rito abbreviato. A 16 anni è stato condannato il boss Pasquale Moretti, mentre 10 anni sono andati a suo figlio Rocco junior. Alla sbarra c’era stato anche l’altro capoclan Federico Trisciuoglio che, però, è morto il 6 ottobre scorso, dopo una lunga malattia. Altre pene detentive e pecuniarie sono state distribuite agli altri imputati. Un ruolo importante, in questo processo, è stato recitato dai pentiti: in primo luogo Patrizio Villani (condannato a 3 anni e 1 mese di carcere), che era stato uno dei sicari della batteria Sinesi-Francavilla, ma anche Alfonso Capotosto (8 anni e 6 mesi) e Carlo Verderosa (3 anni e 4 mesi), già affiliati alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza Parti civili in questo primo grado sono state alcune delle vittime delle attività dei clan che si ribellarono alle imposizioni mafìose e sporsero denuncia, oltre a istituzioni come Libera, l’associazione Antiracket, la Fondazione antiusura “Buon Samaritano”, Confìndustria di Puglia e di Foggia e Camera di Commercio di Foggia