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RAFFAELE FITTO “L’UOMO FORTE” DEL GOVERNO MELONI. FA SOGNARE IL GARGANO ED IL SUO PARCO NAZIONALE.

L’ex Governatore Pugliese oltre al Ministero Affari Europei detiene anche la importantissima delega al Pnnr.

Mancava da tempo a Roma, nella cosiddetta “stanza dei bottoni” della Politica nazionale, la presenza di un politico pugliese doc (magari con il Gargano nel cuore) titolare di deleghe pesanti (dal punto di vista politico) ed in grado quindi di garantire al Sud una posizione apicale nell’agenda del nuovo governo. Una posizione, per intenderci, in cima alla piramide delle priorità del neo esecutivo.

Bè …oggi possiamo dire che ci siamo ….. Con il varo del governo di centrodestra targato Meloni, oltre a fare la storia d’Italia (prima donna premier in 76 anni di storia repubblicana) si fa anche quella del Sud, perché è arrivato per il Sud il tempo del meritato “posto al sole”, quello in prima fila, non nelle angustie retrovie dove spesso vengono confinati i comprimari come è avvenuto finora. Ma quello della giusta ribalta, quella dove fai il protagonista e non la comparsa.

Lo sbarco a Roma con un ruolo di peso nel governo di Raffaele (non Piemontese del Pd, ma Fitto di FdI) è tutto questo: è l’inizio di una nuova albaper il meridione. Ma soprattutto lo è per il Gargano, dove Raffaele è di casa.

L’ascesa di Fitto è manna dal cielo per il sud, per la Capitanata eper la Montagna del Sole che potranno godere dei relativi benefici. Sul Gargano ci credono così tanto che già “annusano” l’aria nuova, quella che sa di rivincita, quella dal sapore buono del riscatto, il riscatto tanto atteso e agognato dopo anni di digiuno e di emarginazione politica, confinati come si era nelle retrovie. Enell’attesa di “quello che verrà”, perché verrà,ne sono certi sul Gargano, già si sfregano le mani e gonfiano il petto.

LE DELEGHE PESANTI DI FITTO

Raffaele avrà voce in capitolo dall’alto del dicastero che gli è stato affidato -Affari europei, politiche di coesione e attuazione del Pnrr sono deleghe che incidono – e oltre a farsi carico di fornire rassicurazioni alla Ue, Nato, mercati e tutto il contesto occidentale e costruire ponti tra Roma e Bruxelles (in verità il plenipotenziario meloniano a BruxellesRaflo ha già fatto in tutti questi anni da europarlamentare e quindi per la neo premier Giorgia Meloni, in questa ottica, Fitto rappresenta l’uomo giusto al posto giusto) troverà tempo e risorse per riconoscere al Gargano ciò che merita.

Ovvero un ruolo da protagonista. Perché Raffaele – che sul promontorio vanta conoscenze non solo politiche ma anche personali (non a caso ha fatto da padrino di battesimo al figlio di qualche amico) alla Montagna del Sole ci tiene. Eccome che ci tiene: soprattutto ci tiene a rilanciare il Parco nazionale del Gargano che ancora resta in attesa del suo “messia” ovvero del volenteroso politico del territorio che da Roma supporta con ampia generosità il presidente di turno e si prende cura con amore e devozione di quella meravigliosa creatura che è l’area protetta dello Sperone italico,raro gioiellonaturalisticoda tutelare e preservare.

UOMO DI FIDUCIA DELLA MELONI

Lo aspetta un ruolo di primo piano in seno al neo governo di centrodestra:Raffaele godedella totale fiducia della Meloni, la quale lo ritiene un “suo uomo”, come si evince dal fatto che gli abbia affidato la delega al Pnrr,“scippandola – secondo il sito Dagospia- a Salvini (che al suo ministero delle infrastrutture vedrà destinare una ricca fetta dei fondi), dopo un accordo tra Meloni e Mattarella. La decisione è servita – sempre secondo Dagospia- a rassicurare Bruxelles e a evitare che il fu putiniano Salvini, mal digerito dalle cancellerie europee, potesse mettere i polpastrelli sui fondi Ue” scrive il sito gestito da Roberto D’Agostino, la “nuova bibbia” del giornalismo nostrano.

E il fatto che la Meloni abbia scelto lui e non altri, la dice lunga su quale sia la considerazione (elevata) di cui gode presso il capo di Fratelli d’Italia. Questa nomina ministeriale è un riscatto per l’ex governatore di Puglia, battuto da Michele Emiliano soltanto due anni fa, nel 2020, nella corsa allo scranno più alto di via Capruzzi a Bari, sede della Regione.

IL POSITIVO RISVOLTO PER L’ENTE PARCO NAZIONALE DEL GARGANO

Ma essere “uomo” di fiducia della Meloni porta anche altri vantaggi non solo per l’intera Capitanata maanche e soprattuttoper l’ente Parco nazionale del Gargano. Provare per credere. La questione sta grosso modo in questi termini: siccome il neo ministro dell’Ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin da Veglio nel biellese, commercialista e tifoso della flat tax, deputato di Forza Italia è stato scelto direttamente dalla Meloni perché vicino a Tajani e non a Berlusconi e che sotto Draghi era addirittura il vice di Giorgetti al Mise, si presume possa essere più sensibile ai richiami di Giorgia che a quelli di Silvio, ormai marginalizzato.

Se ne deduce che quando dal Gargano e da Monte Sant’Angelo “alzano il culo” dalla sedia per portarsi a Roma a bussare a danari o a chiedere aiuto per risolvere impicci amministrativi importanti, andando a parlare con Raffaele è come se andassero a parlare non (solo)con Gilberto Pichetto Fratin ma direttamente con la Meloni, ovvero con il premier in persona.

Si chiama accesso diretto alla “stanza dei bottoni”, un privilegio mai accordato prima al Gargano. Un viatico verso il “Paradiso” per ogni amministratore pubblico, figuriamoci per quelli del promontorio, sempre snobbati. E’ anche da questi particolari che ci si accorge del cambiamento in atto, dell’avvio di una nuova e prosperosa fase della storia del Gargano. E’ finito il tempo di quando si andava a Roma con il cappello in mano nella speranza, spesso tradita, di essere accolti e soddisfatti dai maggiorenti del governo.

Oggi l’esecutivo Meloni è percepito come “amico e vicino” grazie alla sicura sponda di Raffaele, una sponda concreta e fattiva. Si parte dal Gargano per Roma e già si sa dove andare a bussare, perché hai a disposizioneil classico punto di riferimentoa cui rivolgerti. C’è l’amico che ti aspetta, pronto ad aiutarti, quello che ha le carte in regola per scovare le soluzioni ai problemi, quello in grado di aprire non solo le porte ma addirittura i portoni. Vuol dire molto, vuol dire tanto per un territorio che si è sempre sentito orfano….di “amici” nella Capitale d’Italia. Da domenica scorsa non è più così.

francesco trotta