Cominciati i lavori all’ex Villaggio azzurro un tempo di proprietà dell’Aeronautica, nuova potenziale piattaforma della Protezione civile regionale. Aeroporti di Puglia ha fatto scattare il piano immediatamente dopo la ripresa dei voli dal Gino Lisa, punto primo di un rilancio operativo a tutto tondo che non riguarderà soltanto il ripristino del regolare funzionamento dello scalo che sarebbe già una svolta epocale per un aeroporto ombra di se stesso da quarantanni. «A Foggia abbiamo un piano di indirizzo di larga portata che non potrà riguardare soltanto il funzionamento dell’aeroporto», afferma in questa intervista alla Gazzetta il presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Vasile.
Presidente, cosa pensate di fare nel villaggio azzurro?
«È un’opera di riqualificazione complessa, costata ad Aeroporti di Puglia 70mila euro solo per la bonifica. L’investimento è di 25 milioni, li otterremo con il Fondo di sviluppo e coesione. Il progetto è già stato approvato dall’Enac, ora puntiamo al finanziamento. Get-tiamo adesso le basi di un piano decennale intorno all’aeroporto».
La Protezione civile dovrà convivere con lo scalo, sta nascendo una base ibrida?
«L’aviazione civile è solo un pezzo del ragionamento, sarà sostenuta con questo progetto la Protezione civile e il Sieg (servizio di interesse economico generale, finanziato dallo Stato: ndr) collegato ai costi della infrastruttura. Ora il problema è accelerare il piano di sviluppo, il villaggio azzurro farà scattare una serie di opere».
Facciamo un passo indietro, cosa c’entra il Sieg, ovvero i voli per la continuità territoriale, con tutto questo?
«Non c’entra in questo caso la continuità territoriale, dal momento che c’è Bari che potrebbe tranquillamente assolverla. Foggia è un foglio bianco che bisogna riempire con progetti funzionali e sostenibili».
Il Gino Lisa sarà uno scalo polifunzionale come pochi in Italia?
«Dal Canadair, all’elicottero, ai voli civili. Il progetto Foggia ha colpito il governo albanese per la sua versatilità, il primo ministro Edi Rama vuole realizzarlo nel suo paese».
Come giudica nel frattempo i 1508 passeggeri trasportati nel primo mese dalla Lunnwings?
«Gli oltre passeggeri trasportati negli ultimi giorni ce li aspettavamo. È giusto un inizio, i voli civili dal Gino Lisa hanno il futuro assicurato. Oggi abbiamo una importante interlocuzione con il Molise che ci permette di programmare serenamente un ampliamento ragionato del network. Ora il problema è accelerare il piano di sviluppo».
Lo ritiene un problema perché non si è programmato prima?
«In passato non si è dato il giusto valore alla infrastruttura, lo riconosco. Ma ora questa situazione ci consente di spingere tanto e di trovare le risorse per realizzare una grande infrastruttura al servizio dei voli, della protezione civile e della movimentazione aeroportuale in genere».
gazzetta mezzogiorno