Abbiamo una visibilità internazionale e di conseguenza dobbiamo agire affinché la nostra città mostri la parte migliore di sé”, è cosi che l’assessore all’urbanistica di Vieste, Mariella Pecorelli, introduce la necessità di lavori per riqualificare i due lungomare, Mattei e Europa, che, per estensione, sono le principali porte di accesso delta città.
“Sono dei luoghi che hanno bisogno di molti lavori che negli anni non sono stati fatti dalla Provincia – ha aggiunto Pecorelli -. Oggi però l’appeal di Vieste è cambiato. Abbiamo colto le opportunità offerte dal Pnrr per i Comuni con una popolazione inferiore ai 20mtla abitanti. Da qui la nostra decisione di stipulare una convenzione con l’Ordine nazionale degli architetti. Un passo importante per l’ideazione di progetti di riqualificazione che possano in un secondo momento attirare ulteriori finanziamenti. Noi vogliamo portare Vieste oltre i confini della logica di ‘paese’. Per questo motivo abbiamo bisogno di idee nuove e figure professionali di alto livello che possano spingere ulteriormente il nostro Comune verso quell’idea di internazionalità così importante per lo sviluppo generale .
Turisti e cittadini. L’impressione è che Vieste stia fondando il suo futuro su un’unica ‘popolazione’. Una trasformazione che punta dritto su quella forma di modernità tanto cara all’amministrazione comunale, “li turista deve sentirsi a casa, quindi il Comune ha il dovere di fornire servizi di qualità. Un passaggio fondamentale per permettere loro di vivere Vieste come se fosse la loro città. Tutto questo ovviamente senza trascurare i cittadini che sono il nostro primo pensiero. Abbiamo un grande patrimonio storico che i viestani hanno coltivato nei secoli. Il nostro obiettivo è conservarne la ricchezza ma allo stesso tempo lanciarci in quella forma di internazionalità che possa esaltare ulteriormente il profilo storico culturale di questa città”, ha concluso l’assessora.
La convenzione con l’Ordine è stata sottoscritta nei giorni scorsi a Palazzo di città alla presenza delia stessa assessore, dei Sindaco Giuseppe Nobifetti, del presidente dell’Ordine degli architetti di Foggia, Francesco Faccilongo e del suo vice, Cesare Corfone e porterà al bando di un concorso di idee (uno per ciascun lungomare) attraverso il quale, l’amministrazione comunale intende acquisire un progetto di fattibilità tecnica ed economica e la conseguente individuazione del soggetto vincitore a cui affidare la progettazione definitiva ed esecutiva e la direzione dei lavori. L’Ordine degli architetti offrirà consulenza nella stesura dei bandi di concorso di progettazione a due gradì, impegnandosi a divulgarli a livello nazionale, assicurando al Comune di Vieste,per tutta la durata del concorso, (‘utilizzo dell’apposita piattaforma informatica, predisposta dal Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (C.N .A.P.P.C), per la gestione di tutte le fast del concorso di idee.
“Vieste è la vetrina della Capitanata e ormai anche della Puglia con i suoi milioni di turisti, merita quindi progetti di respiro internazionale come internazionale sarà il concorso che verrà bandito per riqualificare i lungomare”, ha evidenziato Faccilongo.
Il presidente dell’Ordine non nasconde il suo entusiasmo per un’operazione che si può definire quanto meno inconsueta, considerando che spesso le opere pubbliche
tendono ad essere affidate a professionisti del luogo.
“A mio avviso parteciperanno al concorso studi importanti ma anche il giovane architetto neolaureato, il professionista di Vieste o europeo, l’outsider o il grande nome; è proprio in questo l’Idea vincente ed ecco perché l’amministrazione è stata lungimirante, Vieste potrà avere il miglior progetto possibile. In più, sì è rivolto all’Ordine che certamente garantirà la qualità dell’opera e la pubblicizzazione sulla piattaforma del Consiglio nazionale”.
Non è stata trascurata neppure la trasparenza e l’equità, è stato previsto infatti che i partecipanti rimarranno anonimi sino al momento in cui saranno scelti i vincitori. In altre parole, la commissione giudicatrice non saprà in nessun momento della selezione, se non a cose fatte, a chi appartiene il progetto che sta valutando perché verranno utilizzati solo dei codici alfanumerici di identificazione che sveleranno a quale professionista sono associati solo al termine della procedura.
“Un altro principio cardine del concorso sarà quello della meritocrazia-ha aggiunto Faccilongo-, chi vincerà il concorso, diversamente da quello che accade in altre situazioni, realizzerà materialmente l’opera. Un riconoscimento economico è stato poi previsto anche per coloro i quali arriveranno alle fasi finali della competizione, in base alle disponibilità dell’amministrazione, come forma di ristoro”.
Al momento è stata resa nota la cifre destinata al primo classificato pari a 72 mila euro.
L’auspicio del presidente è che l’intuizione di Vieste funga da apripista e ispirazione per altre amministrazioni comunali.
“Probabilmente non è noto il fatto che un concorso di architettura non ha costi maggiori rispetto a un affidamento fatto direttamente dall’amministrazione o tramite gara destinata a un gruppo ristretto di partecipanti. Nel caso di specie ad esempio, quegli stessi soldi sarebbero potuti andare solo a una persona ed invece l’amministrazione ha immaginato un concorso nel quale si misureranno tanti professionisti e come accade in tutte le competizioni, ognuno tenderà a fare un lavoro ottimo, bello, interessante pur di riuscire a vincere quindi ecco che il concorso diventa uno stimolo nel contesto di una sana competizione, peraltro con la possibilità di avere anche un ristoro economico ai termine. Insomma, non è un concorso fine a sé stesso: da un lato gii architetti sono invogliati a‘partecipare per una questione di prestigio, visibilità e ritorno economico; dall’altro Vieste avrà a disposizione un progetto di altissima qualità”, ha specificato l’architetto che ha chiosato con una riflessione: “Quando andiamo nelle nostre splendide città d’arte, Roma, Milano, Napoli, Firenze o Venezia solo per citarne alcune tra le più celebri, diciamo che sono belle città, che sono musei a cielo aperto ma probabilmente sono tali perché qualcuno ha capito tanti anni fa che l’architettura incide quotidianamente sulla nostra vita, dentro e fuori dalie nostre case: se viviamo in città anonime, brutte, in case altrettanto brutte e anonime anche la nostra psiche ne risente. Ecco perché è importante la natura degli interventi, incide quotidianamente. La bellezza è una componente essenziale nella qualità della vita di ciascuno ma accanto alla bellezza un intervento deve garantire anche e soprattutto la funzionalità”.
l’attacco