Un candidato civico sì, ma non Nobiletti bensì Pitta. E’ la replica che arriva dai civici emilianisti indirizzata al Pd, che ieri tramite fonti interne spiegava come avesse ripreso quota l’ipotesi, tra i dem, di candidare alla presidenza della Provincia di Foggia il primo cittadino di Vieste, non iscritto al partito ma legato a Piemontese. Lo scenario si era complicato con la richiesta degli emilianisti non legati al Pd di convergere su un Sindaco privo di insegne di partito.
Il nome su cui puntano i civici di Michele Emiliano, già proposto ai dem, è quello del Sindaco di Lucera Giuseppe Pitta. Questo per vari motivi: spiegano di non aver posto alcun veto sul montanaro Pierpaolo d’Arienzo o altro nome di stretta espressione del Pd, ma di aver fatto un ragionamento politico in base al quale per vincere bisogna necessariamente allargare.
“Pitta è un civico puro, è il Sindaco del Comune più grande e ha il Pd in maggioranza”, sottolineano gli emilianisti.
A quanti, nel Pd, fanno rilevare che Nobiletti è garganico e dunque soddisfa la richiesta di un presidente che rappresenti la Montagna del Sole, dopo i mandati del sanseverese Francesco Miglio e del candelese Nicola Gatta, i civici fanno notare che “un candidato presidente del Gargano c’è già stato negli scorsi, è il Sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla”. Il piddino perse nel 2018 la sfida contro Gatta.
Inoltre l’amministrazione Pitta, nella campagna elettorale per le politiche del 25 settembre scorso, si spese in favore dei candidati dem a partire dal vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese, con risultati che furono pari a quelli portati al Pd dall’amministrazione cerignolana (guidata dal dem Francesco Bonito). Proprio nella città sveva Cusmai e Pitta organizzarono la grande manifestazione in favore di Piemontese, Cicolella e Lucianetti. Una carta in più sembrano avercela in questo momento i civici emilianisti rispetto agli alleati Pd anche rispetto alla possibilità di un accordo col M5S.
Infatti i contiani non vogliono sentire ragioni su Nobiletti, mentre su Pitta non c’è la stessa preclusione di principio. “Si può lavorare su tale nome”, commentano alcuni pentastellati. Peraltro, a Lucerà il M5S è andato alla grande alle elezioni politiche.
Ciò detto, resta tutta da capire la decisione finale del M5S, che per ora si sta confrontando al proprio interno.
La prossima riunione tra tutti gli eletti contiani di Capitanata, col referente regionale Leonardo Donno, è prevista per domani. Di certo c’è che il M5S non appoggerà alcuna soluzione concepita da altri e servita sul piatto e non decisa insieme. Un chiaro messaggio rivolto agli amici-nemici del Pd.
L’ipotesi Pitta potrebbe rivelarsi vincente soprattutto se la difficilissima trattativa tra Gatta e il centrodestra dovesse concludersi negativamente.
Tutti sanno che se il presidente uscente non fosse ricandidato gli amministratori locali che finora lo hanno sostenuto un secondo dopo cercherebbero una nuova collocazione.
Significherebbe anche, sul piano dell’appartenenza territoriale, che gli eletti dei Monti Dauni potrebbero voler convergere su chi rappresenta il Comune che ne è la “porta”.
Nel campo progressista, che resta vincolato al patto sottoscritto a gennaio scorso (tra Pd, civici di centrosinistra e M5S) dopo il rinnovo del consiglio, chi farà senz’altro sintesi è il presidente Emiliano. Ed è certo anche che quelli di “Insieme per la Capitanata”, prima lista uscita dalle urne di gennaio e che finora si sono chiamati fuori dalle deleghe, adesso hanno in mente di governare e amministrare davvero Palazzo Dogana. Si attende di capire quale sarà la sorte di Gatta.
“C’è una fase di stallo su quel versante”, commentano dalla coalizione giallo-rossa.
“Il centrodestra tiene Nicola Gatta sulla graticola, vuole che si consegni ad un partito”. Ma Gatta non pensa minimamente di rinunciare al proprio civismo e trasversalismo. Questo spiega anche perché il sindaco di Candela abbia risposto picche alla richiesta del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giannicola De Leonardis di fare nomine in favore del partito per i cda dei Consorzi di bonifica del Gargano e di Capitanata.
“Non si fidano l’uno dell’altro là a quel tavolo”, dicono alcune fonti. “Gatta non ha fatto finora quelle nomine, di certo non ne farà merce di scambio adesso, anche per aver giocato su più tavoli. Finirà che sarà il suo successore a decidere chi nominare”.
Questi i rumors trapelati nelle ultime ore. Di ufficiale, invece, c’è che mercoledì si sono riuniti tutti i consiglieri provinciali della lista di centrosinistra “Insieme per la Capitanata” vagliando il quadro attuale, che deve al momento Gatta coi suoi gruppi civici, il civismo rappresentato da Pitta, il Sindaco di Manfredonia Gianni Rotice come nome ipotizzato dal centrodestra se non ci fosse accordo per il Gatta bis, Nobiletti (come sindaco del Gargano) quale primo nome oggi per il Pd.
l’attacco