Era il febbraio del 2012 quando nacque la controversia internazionale tra Italia e India meglio conosciuta come la vicenda dei “Marò”, conclusasi solo lo scorso 31 gennaio. A raccontarla è stato proprio uno dei due protagonisti della storia: il secondo aiutante capo Salvatore Girone, presso la sede della Lega Navale Italiana sezione di Vieste dove i padroni di casa con il presidente dott. Francesco Aliota hanno trattato una delle tematiche sul diritto internazionale. Ospiti della giornata le autorità militari operanti su Vieste, al tavolo dei convenuti insieme al presidente della Lega Navale, Antonio Mastromatteo, presidente dell’associazione Marinai d’Italia sezione di Vieste che ha organizzato l’incontro con il presidente lega navale Aliota, il comandante di lungo corso De Rosa che ha aperto con le sue impressioni su quello che significa il mare per quegli uomini che lo hanno scelto come casa e compagno di una vita, con tutti i rischi e i pericoli che a volte nasconde.
Pericoli come quello che il 2° aiutante capo Salvatore Girone non conosceva prima del fatidico 15 febbraio del 2012. Una storia che il nostro paese ha seguito con la lente dei media ufficiali e di una politica sempre più tifoseria e poco supportiva alla vita sociale. Con estrema modestia ed umiltà Salvatore Girone, tra momenti di sorrisi e commozione, ci ha offerto una testimonianza diretta ed interna della vicenda “Marò”. “Una vicenda che poteva essere evitata – ha raccontato Girone – se solo si fosse pensato con i mezzi del diritto internazionale e non quello dei rispettivi paesi implicati”. Un errore che è costato l’allungamento dei tempi, ben 10 anni, e una forte richiesta di nervi saldi e pazienza infinita. Oggi Girone ne parla con molta serenità, ma non dimentica i momenti in cui la paura stava per prendere il sopravvento, tutte le volte in cui doveva solo leggere i giornali senza mai poter replicare e mai nessuna agevolazione neanche nel periodo in cui era in Italia in attesa di giudizio, perché “poteva irritare gli idiani”, gli veniva detto. Una vicenda tutta italiana con i nostri tipici presupposti. Al momento Massimiliano Latorre, tornato in Italia in anticipo a causa di un ictus, sta facendo causa allo stato per rivendicare i propri diritti. Mentre Salvatore Girone, ha continuato e continua a servire il nostro paese, si dice più fortunato: “Una pacca sulla spalla o un ben tornato a casa non mi dispiacerebbe, e spero che l’Italia possa farne tesoro di questa storia, come ne ho fatto io. Sto scrivendo un libro e a breve sarà pubblicato” – ha concluso Girone.
Ma che cos’è un pirata e come considera l’India oggi Salvatore Girone lo ha detto ai nostri microfoni in questa intervista.
Gaetano Simone