Si chiamerà “Invito al viaggio”, il percorso che prossimamente verrà presentato da Michele Pesante, presidente dell’associazione Tratturi e Transumanze di Foggia, uno dei massimi esperti della materia, già dirigente regionale deirufficio preposto.
Circa 150 chilometri di cammino che attraverseranno la Capitanata dai Monti Dauni fino al Gargano.
“E’ un tracciato lungo che arriva fino a Vieste e parte da San Vito, quindi parliamo della via Traiana che coincide con la via Francigena e con il tratturello Foggia Camporeale almeno fino a Troia, tre viabilità storiche che si sovrappongono. Da Troia poi si scende verso Foggia e da qui si prende il tratturello Foggia Campolato; qui c’è un altro tratturello che si chiama Campolato Vieste. Un trattura, duetratturellie un sentiero con cui noi riusciamo ad unire un territorio molto esteso della provincia di Foggia, che comprende tante attrattive, ambientali, archeologiche, culturali e anche religiose perché lungo questo trattura, da San Vito venendo verso Foggia, c’è il tracciato della via Francigena fino a Troia, successivamente inizia la Francigena Micaelica che noi proponiamo con l’attraversamento della città di Foggia. Si percorre poi il Foggia Campolato per arrivare a Monte Sant’Angelo”.
Il tracciato è comprensivo anche della via Francigena Micaelica, non a caso i viestani, la notte di San Michele, fanno il pellegrinaggio da Vieste a Monte. Questo percorso in realtà fu presentato a Roma circa un anno fa e vinse il secondo premio nazionale come percorso meritevole di attenzione.
“Credo sia unico in Italia perché unisce un territorio così esteso e diversificato dal punto di vista morfologico, storico e culturale, non cosa facile-sottolinea Pesante al ’Attacco -. Credo molto a questo progetto, è un sogno e lo coltivo da quando ero in servizio, lo presentai anche alla Bit a Milano nel 2010, insieme all’amministrazione provinciale di Foggia e la Regione Puglia. La cosa interessante è che coinvolge il territorio di 10 Comuni che avrebbero la possibilità di una progettualità condivisa, di cominciare cioè a lavorare insieme e fare sistema condividendo le scelte e unendo territori molto lontani, in una provincia che è un po’ sfilacciata con tante distanze e diversità che sembrano si siano acuite nel tempo”.
C’è poi un altro progetto che sta a cuore a Pesante: se normalmente la via Francigena porta a Monte Sant’Angelo, poi si articola lungo la litoranea verso Bari, l’alternativa sarebbe quella di far scendere i pellegrini, completata la visita a San Michele, utilizzando un percorso che usavano i viandanti provenienti dall’Abruzzo e che andavano a visitare la Madonna Incoronata a Foggia. “Stranamente sta fuori da questi percorsi – considera l’esperto -, il Salento è stato capace di inserire nella via Francigena quasi tutti i Comuni, è rappresentato anche il percorso materano sebbene non sappia fino a che punto abbia contatti con la via Francigena, mentre la Madonna dell’Incoronata che sin dall’anno 1000 è luogo pellegrinaggio, è fuori. La cosa importante è che andando all’Incoronata, utilizzando chiaramente un tratturello, noi possiamo collegarci ad Herdonia e immetterci nella via Francigena classica che arrivava in Puglia da Troia e andava verso Herdonia, l’Incoronata, Cerignola, Gravina, fino a scendere a Bari per l’imbarco dei pellegrini. Quello che va chiarito è che questi percorsi sono già tutti fruibili, i cammini facili e georeferenziati. Quindi anche gli investimenti sarebbero assolutamente accessibili”.
Nel frattempo, Pesante ricorda che nei giorni intorno al 20 dicembre si terrà la transumanza di pecore della famiglia Carrino.
“Proprio lungo questo tracciato dai Monti Dauni a Vieste avvengono due transumanze, questa di Carrino da San Vito fino a San Giusto, e quella della famiglia Turco che veniva dalla stazione Amendola fino a Signoritto, una località che si trova tra San Giovanni Rotondo e Manfredonia lungo il trattura Foggia Campolato, a dimostrazione del fatto che una proposta di recupero di questo tipo acquista valore perché è attrattiva altrimenti è una strada come un’altra. Il tracciato viene reso interessante da sinergie e collegamenti con il territorio circostante. Ad esempio, sempre lungo il percorso Foggia Campolato ad un certo punto si trova un sentiero che porta a Siponto, il pellegrino, l’escursionista camminando possono quindi fermarsi a vedere queste attrazioni, in un ristorante o in un posto per dormire o un sito religioso. Se rendiamo attrattivo il territorio allora il percorso acquista una valenza ambientale, turistica e naturalmente anche economica”, ha concluso Pesante.