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TANGENTI A FOGGIA, A PROCESSO L’EX SINDACO LANDELLA E L’EX PRESIDENTE IACCARINO

L’ex sindaco di Foggia, Franco Landella, è stato rinviato a giudizio nell’inchiesta su presunti episodi dipresunta corruzione, concussione e peculato diretta dalla Procura di Foggia. Oltre a Landella sono stati rinviati a giudizio la moglie Daniela Di Donna, l’ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino, e altre persone tra cui ex amministratori comunali. Il processo inizierà il 15 marzo 2023. Due indagati hanno patteggiato la pena, stralciata, invece la posizione di un terzo indagato. Non luogo a procedere per tre ex consiglieri comunali Pasquale Rignanese, Lucio Ventura e Consalvo di Pasqua.

Secondo l’accusa Landella «abusando della sua carica» di sindaco, avrebbe richiesto la somma di 500mila poi scesa a 300mila, ad un imprenditore del posto che voleva subentrare nell’appalto milionario di 53 milioni, per il project financing per i lavori di riqualificazione ed adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione nel Comune di Foggia. Inoltre sempre secondo l’accusa Landella avrebbe ricevuto dall’imprenditore Paolo Tonti, anche lui rinviato a giudizio, 32mila euro per il voto favorevole alla deliberazione per la proroga del programma di riqualificazione urbana cui era interessata l’impresa di Tonti. Parte di questi soldi sarebbero stati poi consegnati da lo stesso ex sindaci, con la collaborazione di sua moglie ad alcuni consiglieri comunali, in due tranche di 2mila euro ciascuna, per il voto favorevole all’accapo espresso nella seduta del Consiglio comunale del 21 luglio 2020.

Gran parte dell’inchiesta si basa sulle dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, considerato il grande accusatore di Landella e passato agli onori delle cronache per aver sparato con una pistola giocattolo dal balcone di casa la sera di fine anno del 2020.