E’ un lavoro che fa riflettere, non è un cinepanettone, di questi ne abbiamo abbastanza. Si parla di corruzione, mafia, usura, è il quotidiano che vive la città di Foggia e che stenta ad uscirne. Politica tiepida e annacquata, poca opinione pubblica, poca reazione e un orizzonte incerto. Tutto questo racconta il coraggioso lavoro di JRStudio, portato avanti fra mille difficoltà e pochi soldi, con la regia di Roberto Moretto. Si dovrebbe aprire un serio dibattito sul finanziamento pubblico e rovesciare il paradigma che governa il flusso di danaro fra grandi produzioni e piccoli capolavori. Ma questo è; la Regione Puglia spesso si distrae.
…“L’uomo verticale è un foggiano, non è un raro esemplare di cittadino modello, ce ne sono molti, di questi la maggior parte ha molta paura. L’uomo verticale nasce dall’urlo da un balcone subito dopo un atto mafioso, dopo una bomba, un urlo stanco, un urlo di paura, di protezione: “chiudi la tua attività, vogliamo vivere in pace”. Chi ha il diritto di dire che questa frase è sbagliata? Forse dovremmo chiederci il perché di quello sfogo, perché i foggiani si sentono soli?”… Foggia non è solo la location…“Stiamo cercando di rendere onore alla nostra città, spesso agli ultimi posti della classifica ma che per noi è sempre più bella, sempre più cara. Più viene ferita e più noi ci facciamo forti per guarirla, speriamo che quest’opera sia un piccolo passo verso la consapevolezza delle nostre possibilità.”
Non è una sorpresa, anzi. Nel cast del lungometraggio, insieme a tanti nomi prestigiosi, troviamo la nostra Maria Giovanna Cilenti nel ruolo di Elisa, una commerciante, amica del protagonista, che come tutti si conforma a quelli che sono i dettami della criminalità organizzata del luogo. Ci ha detto:”Sono onorata di far parte di questo progetto per il suo profondo significato. Il regista porta a galla un’amara verità.” Maria Giovanna, attrice del Laboratorio K2, ha già lavorato con la JRStudio e con il regista Roberto Moretto.
michele angelicchio