Ieri, nell’ultimo giorno a disposizione il presidente uscente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, ha firmato il decreto con cui ha convocato le elezioni di secondo livello per la scelta del nuovo numero uno che guiderà l’ente nei prossimi anni. I consiglieri comunali di Capitanata andranno alle urne domenica 29 gennaio. Il deposito dei nomi dei candidati alla presidenza dovrà avvenire nei giorni 8 e 9 gennaio.
Sarà ancora una volta, come nel 2018, uno scontro tra Gargano e Monti Dauni a decidere la partita di Palazzo Dogana. Con la differenza che stavolta a rappresentare la Montagna del sole non ci sarà il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla, piddino, ma il primo cittadino viestano Giuseppe Nobiletti. Sarà l’avvocato, al secondo mandato e alla guida di un’amministrazione priva di minoranza, che cercherà di strappare la presidenza a Gatta, sindaco di Candela. Infatti nell’incontro a Bari di lunedì scorso, svoltosi alla presenza del presidente della Regione Michele Emiliano, il centrosinistra ha fatto sintesi su Nobiletti. C’erano per il Pd la segretaria provinciale dimissionaria Lia Azzarone coi sindaci di Pietramontecorvino e Carpino Giallella e di Brina, per i civici Rosario Cusmai e Massimo Colia, per Articolo 1 il segretario provinciale Gianluca Ruotolo, per i consiglieri provinciali il capogruppo lucerino Tonio De Maio.
Un esito a sorpresa, visto che da molte settimane l’ipotesi Nobiletti pareva aver perso chance a causa del veto del M5S e dell’indicazione dei civici emilianisti in favore di un altro primo cittadino civico, il lucerino Giuseppe Pitta. Il Pd di Raffaele Piemontese a lungo ha combattuto per il sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo, ma alla fine è prevalsa la linea emilianista di un nome civico, non iscritto ai dem. Uno come Nobiletti, vicinissimo a Piemontese ma che non ha mai pensato di aderire al partito. La scelta di Pitta avrebbe rappresentato uno schiaffo per il Pd, quella di d’Arienzo uno schiaffo per i civici. Ora resta da capire cosa faranno gli eletti del M5S, che non intendono (almeno per il momento) votare per Nobiletti.
“Per il momento non rilasciamo dichiarazioni”, si limita a dire l’onorevole Leonardo Donno, referente regionale del M5S pugliese. Il M5S avrebbe dovuto partecipare alla riunione proprio con Donno ma ha deciso di disertarla, stando a fonti interne al Movimento, quando ha saputo dagli alleati che non sarebbero stati portati al tavolo delle trattative i due nomi proposti dai pentastellati, ovvero i primi cittadini di San Nicandro Garganico e Cerignola, Matteo Vocale e Francesco Bonito.
“Noi abbiamo proposto Vocale e Bonito perché sono i nomi con cui condividiamo esperienze di governo e quindi ci sembra giusto puntare su loro”, spiegava ieri un eletto M5S. In ambedue i casi il Pd e il M5S governano felicemente assieme, ma mentre Vocale è un ex dem e oggi è civico, l’ex magistrato e parlamentare è iscritto al partito. Niente da fare, però. E di fronte alla reazione degli alleati Pd e civici, il M5S ha deciso di non presentarsi all’appuntamento barese. La versione diversa che arriva dagli alleati è che al tavolo è stato portato un nome, quello di Bonito, ma senza alcuna garanzia che l’avrebbe spuntata.
Ed ora che è stata fatta sintesi su Nobiletti che farà il M5S? Il viestano ha avuto negli scorsi anni proprio nell’ex consigliera comunale M5S Bevilacqua la sua spina nel fianco e feroci sono stati gli scontri dentro e fuori dall’aula, con corredo di azioni giudiziarie. Trascorsi che nel M5S non dimenticano e non perdonano a Nobiletti, che da mesi cerca invano il sostegno dei contiani e che ieri ha telefonato all’assessora regionale Rosa Barone. Al contempo, i contiani non intendono nemmeno spaccare il fronte giallorosso di Insieme per la Capitanata e fonti interne fanno capire che potrebbero decidere di astenersi nell’urna, più che lasciare libertà di voto come avvenuto in passato. Ballano, in senso stretto, 1.757 voti ponderati: i 646 dei due consiglieri comunali di Manfredonia (323 a testa), i 310 dei due sannicandresi (155 a testa), i 323 del consigliere cerignolano, i 323 dell’eletto di San Severo e i 155 della consigliera di San Giovanni Rotondo.
Ma sono vicini al M5S anche altri consiglieri comunali. Sarebbero infatti orientati per l’astensione anche il mister preferenze sammarchese Angelo lanzano (che fece campagna elettorale per Conte e che vale 155 voti ponderati) e un eletto di Orta Nova (155), mentre è in forse un secondo consigliere ortese. Si arriverebbe così a una forbice tra i 2.067 e i 2.222 voti ponderati, una cifra che non impensierisce gli alleati di centrosinistra, i quali valutano estremamente bassa l’incidenza del (non) voto legato al M5S sul totale dei voti ponderati di Palazzo Dogana, pari a quasi 100mila voti.
“Qualche altra astensione potrebbe arrivare dai Monti Dauni, dove ci sono eletti vicinia Conte”, fa sapere un pentastellato. “Ha prevalso Nobiletti perché i sindaci della Comunità del Parco hanno insistito per un garganico dopo i mandati di Miglio, sanseverese, e Gatta”. Nel centrosinistra c’è ottimismo anche alla luce dello sgambetto che – stando ai rumors interni allo stesso centrodestra – arriverebbe a Nicola Gatta dal duo Antonio Potenza-Paolo Dell’Erba e dal sindaco lesinese Primiano di Mauro, col venir meno di 10-12mila voti ponderati da Apricena, Serracapriola e Lesina. “Nicola Gatta pagherà il prezzo della sua gestione solitaria e dei rapporti rotti in questi anni. Sarà bucato nell’urna anche da parte di Forza Italia”, assicurano beninformati di centro- destra. “Vinceremo noi. Gatta pensava di poter pescare voti anche tra gli eletti di Insieme per la Capitanata, per questo non ha mai voluto dichiararsi di centrodestra come continuano a chiedergli quelli della Lega. Chissà che non lo faccia ora, visto che il tavolo del centrosinistra, anziché rompersi, ha scelto Nobiletti”, dicono fonti di Insieme per la Capitanata.
l’attacco