L’Ente parco nazionale del Gargano ha aderito a “WolfNext” il Progetto di Sistema Trasversale – finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – realizzato attraverso l’attivazione di un network di Parchi nazionali che prevede l’attuazione condivisa e su vasta scala di un sistema di monitoraggio, gestione e conservazione del lupo nell’area del Parco.
Lo scopo del progetto è favorire lo scambio di elementi di conoscenza della specie (sia in termini di presenza che di dimensioni della popolazione) per realizzare un sistema condiviso di monitoraggio favorendo l’applicazione di buone pratiche già sperimentate in altri contesti territoriali italiani che hanno prodotto positivi risultati.
Sono previste una serie di indagini sul campo per stabilire la presenza del lupo e lo status della popolazione nei territori interessati finalizzate a intervenire con misure utili a ridurre il conflitto tra lupo e attività antropiche e prevenire così l’impatto predatorio sul patrimonio zootecnico.
Nell’ambito del Progetto WolfNext al Parco nazionale del Gargano è stato assegnato dal Ministero dell’Ambiente l’intero importo del finanziamento richiesto dall’Ente pari a 75 mila euro. Ciascuno dei Parchi aderenti infatti partecipa al progetto sviluppando azioni coerenti al proprio quadro gestionale e avvalendosi del finanziamento riconosciuto.
“L’adesione dell’Ente Parco nazionale del Gargano alla partnership di progetto assume una significativa rilevanza in relazione, sia al miglioramento dell’attività di monitoraggio della specie attraverso l’uso di protocolli condivisi e applicati nelle altre aree protette, sia alla capacità di svolgimento di valutazioni tecniche dei sistemi di controllo e di prevenzione da mettere in campo per mitigare il fenomeno degli attacchi da lupo sofferto dal comparto zootecnico locale. Da sempre, nell’ambito delle prescrizioni normative e delle dotazioni di bilancio, l’Ente parco eroga somme per indennizzare le aziende che subiscono danni a causa di attacchi da fauna selvatica e in particolare da lupo (quale grande carnivoro presente nel territorio) e ungulati. Più di recente, inoltre, l’Ente si è fortemente adoperato nel sensibilizzare i vari livelli istituzionali superiori a questo importante tema, rimarcando la necessità di modificare le attuali norme affinché, nel ristorare le aziende dei danni subiti, si passi da un regime di indennizzo a uno risarcitorio per evitare di traslare – così come evidenziato nell’incontro organizzato coi parlamentari a luglio 2021 – anche solo parte dei costi della conservazione ambientale sulle spalle delle aziende attive nostra area protetta”, ha dichiarato il presidente Pasquale Pazienza.
Altro aspetto di rilevante importanza, che accomuna tutti i Parchi impegnati nel progetto, riguarda l’attuazione di uno studio sui rischi sanitari riconducibili alle interazioni del lupo con le attività dell’uomo e con il randagismo canino (fenomeno già particolarmente evidente nell’ibridazione della specie) da cui scaturiscono serie minacce per la sopravvivenza stessa della specie del lupo oltre che epidemiologiche per l’uomo.
La partnership di progetto è così composta: Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri-Lagonegrese, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Parco Nazionale dell’Aspromonte, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Parco Nazionale del Gargano, Parco Nazionale del Gran Paradiso, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale della Maiella, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Pollino, Parco Nazionale della Sila, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Nazionale della Val Grande Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
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