E’ finita. Come ampiamente previsto da l’Attacco nelle settimane scorse, Palazzo Dogana ha eletto il suo nuovo presidente: è Giuseppe Nobiletti, Sindaco di Vieste, pupillo dell’asse Emiliano- Piemontese e dell’area di centro sinistra. Onore al merito per Nicola Gatta, Sindaco di Candela e presidente uscente dell’Ente di Piazza XX Settembre, che torna a casa a mani vuote pur essendo stato primo in diversi comuni. Il primo cittadino infatti, non ci ha solo provato, ma ha dato filo da torcere al suo diretto competitor. Alle schede azzurre Gatta ha infatti totalizzato 138 voti; Nobiletti 127 e Di Mauro 14. In quelle arancioni il Sindaco di Candela ha invece raggiunto 53 voti, Nobiletti 40 e Di Mauro uno solo. Stesso andamento per quelle grigie che hanno ancora una volta visto Gatta primo con 56 consensi; Nobiletti secondo con 44 ed infine Di Mauro con 11. La situazione si è ribaltata alle schede rosse, dove Gatta ha preso44 voti, Nobiletti 77 e Di Mauro 12. Circa 782 gli aventi diritto, tra consiglieri comunali e sindaci; esclusi ovviamente i Comuni commissariati di Foggia ed Ascoli Saziano. Con l’uscita di scena del capoluogo dauno sono quindi stati i comuni di fascia verde (Cerignola, Lucerà, Manfredonia e San Severo) ad avere un peso ponderato maggiore dove ogni consigliere è valso la bellezza di 350 voti. Eppure nonostante Gatta sia riuscito a fare risultato anche nei grandi centri verdi (Gatta 45, Nobiletti 40, Di Mauro 10) il Sindaco di Vieste è riuscito comunque a spuntarla per 3.122 voti ponderati.
“È fatta – ha commentato a caldo Nobiletti – grande soddisfazione per il risultato ricevuto. Un grande ringraziamento a tutti gli amministratori che mi hanno scelto per guidare questa grande Provincia. Non è stato facile, non ce lo aspettavamo. I miei complimenti aH’avversario (Nicola Gatta, ndr). Oggi però inizia un nuovo percorso per la Provincia: bisogna ora cambiare e voltare pagina, ascoltare i territori. Finora c’è stato un solo uomo al comando. Bisogna ripartire da qui, dai territori avendo una visione condivisa”. La spaccatura in seno al centrodestra ha fortemente inciso sulla sorte elettorale. Ricostruiamo i fatti. Settimane concitate quelle appena trascorse per la tonata elettorale provinciale. La candidatura ufficiale di Primiano Di Mauro, Sindaco di Lesina, diede inizio a precisi spostamenti tanto verso Nobiletti quanto verso lo stesso Di Mauro. “E’ chiaro che per i consiglieri comunali puntare su un candidato che appareva perdente, appunto, non aveva senso”, avevano commentato a l’Attacco fonti interne al fronte giallorosso, che facevano i conti per capire quanti voti poteva il lesine- se sottrarre a Gatta. Ad Apricena tutta la maggioranza ha seguito la linea di Potenza, dunque con Di Mauro. A Vico del Gargano, invece, si presentava una maggioranza spaccata, con gli evidenti dissidenti di Forza Italia. Altro bel garbuglio per Lesina con la vicesindaca Matarante di Forza Italia e sindaco candidato. I numeri da cui le tre liste partivano – secondo i beninformati – non erano indicativi, quindi destinati a cambiare. Una cosa è però stata certa: nel centrodestra autoproclamatosi identitario sono stati agguerritissimi per la corsa alla leadership, specialmente, come visto, nei comuni piccoli. Ma non è bastato. Solo nella città garganica, nella capitale del turismo di Capitanata, l’intera amministrazione ha votato per Nobiletti, vista la presenza di una pseudo-minoranza entrata a Palazzo di città tramite una lista civetta. “Nel paese garganico ci si chiede se almeno per votare a Palazzo Dogana si siano poi presentati gli eletti della lista civetta che vivono in altre regioni, dopo aver disertato costantemente e impunemente le riunioni consiliari in Comune (nonostante il regolamento del consiglio preveda l’avvio del procedimento di decadenza dopo l’assenza in 3 sedute con
secutive senza giustificato motivo)”. Astio registrato e mai nascosto contro il gruppo “identitario” da parte di Gatta e dei suoi. In questo guazzabuglio neanche l’impegno dell’europarlamentare leghista Massimo Casanova chiamato ad intervenire da Fratelli d’Italia per riportare pace aH’interno della colazione non è riuscito nel suo intento. Con situazioni così frammentate, quindi, non vi era certezza, anzi solo pessimismo. Se da un lato i comuni dei Monti Dau- nihannofatto fronte comune sul nome di Nicola Gatta, è altrettanto sicuro che i civici di Cusmai hanno aiutato Di Mauro a raggiungere il numero necessario di sottoscrizioni. Insomma in queste settimane concitate il clima avvelenato ha giocato un ruolo cruciale per Gatta.
l’attacco