La presidente Amedei dopo il sisma in Turchia: “Già nel passato si sono verificati maremoti, come quello legato al sisma del 30 luglio del 1627 di magnitudo 6 con epicentro a nord di Foggia che causò 5 mila morti”
Il devastante terremoto della Turchia ha indotto l’Ingv ad emettere l’allerta tsunami anche in Puglia dove la quasi totalità dei comuni costieri non hanno un Piano contro il rischio maremoto. Da Foggia la presidente dell’Ordine dei Geologi di Puglia, Giovanna Amedei, fa chiarezza su quanto detto in questi giorni e risponde a chi ha più volte parlato di falso allarme. “Non è stato affatto un falso allarme. È scattato perché i mareografi della Turchia hanno notato diverse anomalie del livello del mare e hanno chiesto a Grecia e Italia di monitorare i nostri mari. Ecco perché l’allerta rossa in Sicilia, Calabria e Puglia”. Alla luce di quanto accaduto si scopre che la maggior parte dei comuni costieri pugliesi e del Gargano non hanno un Piano di protezione civile contro il rischio maremoto.
“Purtroppo si, e l’allerta di questi giorni lo ha evidenziato. Nella nostra regione su 65 comuni costieri, solo il 10% è munito di un piano, e quei pochi piani redatti sono chiusi da decenni nei cassetti dei municipi, e la popolazione non sa, in caso di pericolo, come comportarsi”. E nel Gargano? “I comuni più a rischio sono quelli costieri, da Manfredonia a Lesina. Già nel passato si sono verificati maremoti, come quello legato al sisma del 30 luglio del 1627 di magnitudo 6 con epicentro a nord di Foggia che causò 5 mila morti. Si verificò lo svuotamento del lago di Lesina per un paio di ore, a cui seguì un’onda di tsunami alta 5 metri che inondò l’entroterra garganico per 3 chilometri. Uno tsunami che interessò il litorale da Manfredonia a tutto il Gargano fino al Molise e l’Abruzzo. Pertanto la pericolosità viene evidenziata da questi precedenti storici. E attenzione, all’epoca le coste erano poco abitate. Oggi sono occupate da tantissimi insediamenti turistici e agricoli. Immaginate. Infine dobbiamo anche evidenziare che in provincia di Foggia abbiamo un patrimonio edilizio vecchio, non adeguato alle normative sismiche. La regola delle tre P qui non la conosce nessuno: previsione, prevenzione e soprattutto pianificazione”. Come dire siamo davvero messi male. La politica pensi un po’ di più a questi concreti problemi.
saverio serlenga