La Lega ha vinto la sua battaglia con la nuova proroga delle concessioni balneari di un altro anno. Una mossa che rimette tutto in gioco. L’emendamento appena approvato, che vede come primo firmatario il senatore salentino Roberto Marti, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un tavolo tecnico composto dai rappresentanti di tutti i ministeri interessati, da un rappresentante delle regioni interessate e da un rappresentante della categoria dei gestori di stabilimenti balneari (i componenti del tavolo non avranno gettoni di presenza o altro, ma svolgeranno il loro lavoro gratuitamente). La direttiva n.2006/123/CE del Parlamento europeo, nota come Direttiva Bolkestein, prevede che tutte le concessioni vengano messe all’asta per favorire una libera concorrenza: il problema però è quello del passaggio al nuovo regime, con i ristori necessari e senza penalizzare le imprese familiari che per anni hanno investito nel “presidio del mare”.
Questa è l’ennesima proroga e non è escluso che ne arrivino altre. Le concessioni attuali, che avrebbero dovuto perdere efficacia entro il 31 dicembre 2024 per dare il via alle gare necessarie alle riassegnazioni, avranno efficacia fino al 31 dicembre 2025 e nessuno potrà eliminarle prima di quella data. I balneari tirano un sospiro di sollievo: nel governo c’è chi è dalla loro parte.
“Massima osservanza delle direttive europee ma nel rispetto degli interessi nazionali, che per l’Italia in questo settore sono fondamentali. Gli effetti distorsivi della direttiva Bolkestein devono essere risolti e non si può prescindere dalla fotografia dello stato di fatto delle concessioni demaniali, fluviali e lacuali.
La soluzione trovata sul tema delle concessioni balneari va nella direzione di ascoltare le associazioni di categoria e allo stesso tempo tutelare i sindaci e gli amministratori locali dall’eccessivo potere discrezionale che gli era stato concesso, in modo da evitare ogni possibile controversia giuridica che li riguardasse”.
Lo affermano in una nota i senatori della Lega Massimiliano Romeo, capogruppo, Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, e Roberto Marti, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.
“Le realtà di settore saranno coinvolte dal governo nei prossimi passi da compiere. L’emendamento della Lega al provvedimento, che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico con le associazioni di categoria, va appunto nella direzione di favorire un confronto costruttivo con le realtà maggiormente rappresentative e ascoltarne le istanze, affrontando le specifiche problematiche a livello nazionale ed europeo. Nostro obiettivo resta tutelare le imprese, che rischiano di perdere tutto e lasciare a casa migliaia di lavoratori”, concludono.