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CINGHIALI IMPERVERSANO CON RAID QUOTIDIANI IN CAMPAGNA AZZERANDO I RACCOLTI

Continuano a scorrazza­re indisturbati i cinghiali in Puglia con quotidiani raid nelle campagne, aggravando ulteriormente il contesto di criticità che le aziende agri­cole stanno vivendo, a causa delPimpennata dei costi di produzione e della siccità che incide sui raccolti. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione all’incontro dei sin- daci della provincia di Foggia sul tema annoso, ricordando la delibera della Giunta della Re­gione Puglia che ha approvato il disciplinare per la gestione della “Caccia di Selezione” a cinghiali, cervidi e bovidi in Puglia, fortemente voluto dal­la Coldiretti che ha contributo a scriverne le linee guida, che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali sel­vatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volon­tarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente for­mati di concerto con gli ATC, che devono individuare e co­stituire i distretti di gestione e i settori di prelievo.

Dopo le numerose manife­stazioni di Coldiretti in Puglia

  1. spiega Coldiretti regionale
  2. è stato preso atto che l’au­mento dei cinghiali e la ridu­zione del personale incaricato

di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltiva­zioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Da qui la decisione di procedere a un epocale cambio di passo ri­spetto all’orientamento segui­to negli ultimi quindici anni, ampliando sempre di concerto con gli ATC l’elenco tassativo dei soggetti incaricati della caccia di selezione. I cinghiali distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Col­diretti regionale – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolar­mente grave e ingestibile la si­tuazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gar­gano dove l’habitat risulta par­ticolarmente favorevole.

Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è al­larme per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzi­ne con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e ta­rantina, del Gargano e del su- bappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali. I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, asse­diano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e raz­zolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazio­ne è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosi­stemi territoriali in aree di pre­gio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale – solo della punta dell’iceberg perché mol­ti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle as­sicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinveni­mento della carcassa dell’ani­male con il quale ci si è scontra­ti. L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/ Ixè – pensano che vada affron­tata con il ricorso agli abbatti­menti, soprattutto incaricando personale specializzato per ri­durne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a fac­cia con questi animali.

Secondo l’indagine Col- diretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è av­venuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Col­diretti su dati Asaps.

Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da anima­li è praticamente raddoppiato (+81) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. Il 69% degli ita­liani ritiene che i cinghiali si­ano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema

per le coltivazioni e per l’equi­librio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il ri­sultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una rea­le paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

Alla domanda su chi deb­ba risolvere il problema, oltre le metà dei cittadini (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni.

In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza ali­mentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chieden­do misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo.

La maggioranza dei citta­dini considera l’eccessiva pre­senza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla si­curezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, spe­cie nelle zone più svantaggiate, conclude Coldiretti nel sotto- lineare l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ri­durre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale.