Menu Chiudi

VICO/ ARANCE DI PUGLIA ALLEATE CONTRO PATOLOGIE GRAVI, MA IL MERCATO PENALIZZA I PRODUTTORI

 Le arance di Puglia sono buone e fanno bene, co­me conferma anche uno studio dell’Istituto di gastroen­terologia “De Bellis” di Castel­lana Grotte. I ricercatori della struttura barese, coinvolgen­do 60 pazienti di età compre­sa fra i 30 e i 65 anni, hanno di­mostrato che i succosi pomi arancioni prevengono e aiuta­no a combattere anche la steatosi epatica, malattia cau­sata da un eccesso di accu­mulo di grassi all’intemo delle cellule del fegato. Il ‘segreto’ sono i polifenoli, uno in parti­colare, la esperedina, che assieme alle altre proprietà nutraceutiche del succoso frutto sono una vera e propria medicina preventiva e curativa. “Il problema, però, è che a causa del rialzo dei prezzi nei su­permercati, sempre più consumatori ri­nunciano a comprare le arance, anche quelle eccellenti per qualità e salubrità

prodotte in Puglia”, ha spiegato Vito Ru­bino, direttore di CIA Due Mari (Taranto- Brindisi). In Puglia si producono circa 2,6 milioni di quintali di agrumi. Le due pro­vince a maggiore vocazione agrumicola sono quelle di Taranto e di Foggia. Nel Tarantino si producono soprattutto cle­mentine, arance e mandarini, con oltre

1000 aziende che rappresen­tano circa il 10% dell’intero comparto agroalimentare io­nico. Nel Foggiano, con una localizzazione concentrata sul Gargano, si producono più di 10Omila quintali di arance e limoni. Proprio sul Gargano, a Vico, per quattro giorni e fino al 14 febbraio, le arance sono state come sempre protago- niste della festa di San Valen­tino, con 5 quintali del prezio­so agrume a incorniciare il ‘trono’ del santo degli inna­morati e degli agrumi. Le cle­mentine del Golfo di Taranto, l’Arancia e il Limone Femminiello del Gar­gano hanno ottenuto il riconoscimento IGT. L’Italia è la seconda nazione pro­duttrice di agrumi in Europa con una quo­ta complessiva del 30%. La Puglia, com­plessivamente, rappresenta il 20% della produzione nazionale e il 5% di quella eu­ropea.