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 IL CARPINO FOLK FESTIVAL GUARDA AD AGOSTO. RICORRE OGGI IL 127° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI ANTONIO PICCININO, UNO DEGLI ULTIMI GRANDI CANTORI DI CARPINO

Non ci sarà più una secon­da Carpino dei Cantori. Certe magie sono destinate a restare irripetibili. Anzi, è già tanto che sia stato possibile acciuf­fare per i capelli gli ultimi echi di un’inestimabile patrimonio musicale e antropologico, già al tramonto nel secondo dopo­guerra con l’uscita del Gargano dal suo secolare isolamento geografico e sociale. Un mira­colo da attribuire a due cose : il fiuto e la tenacia di musicologi venuti anche dall’estero come Alan Lomax, Diego Carpitella, Roberto De Simone, Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò, e la longevità degli ultimi maestri della tradizione delle taran­telle garganiche, delle ninne, dei canti di lavoro e dei sonetti d’amore cantati con l’accom­pagnamento della chitarra battente. Per fortuna collettiva Antonio Piccinino (di cui ri­corre oggi il 127° anniversario della nascita), Andrea Sacco e Antonio Maccarone ebbero vita lunga. Contadini e pastori che a stento avevano imparato a leggere e scrivere, musical- mente autodidatti, gli ultimi tre cantori di Carpino mani­festarono fino all’ultimo una memoria e un’energia strabi­lianti e una non meno lodevo­le fedeltà ai più remoti valori del territorio.

La profondità dell’orma impressa da questi campioni è possibile coglierla nel successo che dal 1996 rac­coglie il Carpino Folk Festival, questo evento nato nel 1996 per iniziativa del carpinese Rocco Draicchio, musicista del gruppo Al Darawih e curato dall’omonima Associazione Culturale. Spiace però che dal 2019, dopo ventitré anni di successo in cui ha raccol­to complessivamente 82mila presenze, questo importante appuntamento culturale abbia dovuto andare incontro ad un ridimensionamento. La ragio­ne ? La mole di responsabilità in ordine al tema sicurezza, mole insostenibile per un’as­sociazione non profit, apartiti­ca, apolitica e composta da volontari. Per tale motivo, stante il parere contrario della Que­stura e il rischio di violazione delle norme in materia di sani­tà, inquinamento acustico, via­bilità e igiene degli ambienti di lavoro, le edizioni 2021 e 2022, anziché in Piazza del Popolo, capace anche di tremila per­sone, hanno dovuto tenersi in location private, a (gratuito) beneficio di poche centina­ia di appassionati.

Il tutto in mezzo a roventi polemiche col Sindaco di Carpino, cui l’As­sociazione ha rimproverato condotte ambigue, promesse disattese, impegni non onorati e l’esclusione da finanziamenti pubblici. Ma per l’edizione di quest’anno, i vertici dell’Asso­ciazione stanno considerando un’altra opzione. La più fatti­bile sembra quella del Campo Sportivo… Se ne saprà di più nella prima decade del prossi­mo agosto, periodo in cui per tradizione si tiene il Carpino Folk Festival.