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CONCESSIONI BALNEARI/ DOPO IL VIA LIBERA «CON RISERVA» AL MILLE PROROGHE SPIAGGE, MONITO DELL’UE SULLE DEROGHE ITALIANE

«La compatibilità del provvedimento sui Balneari sarà valutata attentamente». Ad una manciata di giorni dal) via libera al Milleproroghe e dalla sua promulgazione con riserva da parte del presidente Sergio Mattarella arriva, nettissimo, l’avvertimento della Commissione Ue sul dossier. La proroga delle concessioni – è il messaggio recapitato da Bruxelles – è uno «sviluppo preoccupante», n tema è annoso e delicato e vede FUe da sempre poco disposta a fare sconti ai Paesi membri. Giorgia Meloni, ora, potrebbe essere costretta a destreggiarsi tra due fronti: da un lato una maggioranza poco incline ad applicare la direttiva Ue e dall’altra la Commissione, pronta ad andare fino in fondo nella procedura di infrazione avviata nel 2020.

L’avvertimento dell’esecutivo europeo è giunto proprio mentre, in un meeting a Carrara, i balneari manifestavano tutta la loro preoccupazione. «LTJe vuole che le nostre coste siano prese da altri, da potentati economici, da multinazionali. C’è un disegno economico preciso, c’è un sistema Panzeri, perché c’è troppo accanimento su di noi», è stata la trincea annunciata da Assobalneari, che ha chiesto sul dossier un incontro con il capo dello Stato. Mentre la Legacoop ha sottolineato come l’incertezza della normativa «mette al rischio il settore». Di tutto ciò Meloni non potrà non tenerne conto. Nei prossimi giorni, probabilmente già prima della missione in India e Emirati, la presidente del Consiglio potrebbe convocare un nuovo tavolo interministeriale che faccia poi partire l’annunciata mappatura delle coste, ovvero il monitoraggio su tutte le concessioni balneari in atto. L’obiettivo sarebbe quello di dimostrare come per F’Italia non ci sia quella scarsità di risorse che fa scattare la Bolkentstein. «Ci sono un sacco di risorse a disposizione delle nuove imprese», ha spiegato il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri prima di attaccare Bruxelles: «quella sui Balneari è un’ossessione maniacale, le priorità sono altre». «Se non aspetta l’esito della mappatura delle coste che deve avviare il governo cosa valuta l’Ue?», gli ha fatto eco il collega Gian Marco Centinaio.

Fi e Lega, del resto, sono state i principali fautori dell’inserimento nel milleproroghe della proroga delle concessioni almeno al 31 dicembre del 2024. Un fatto del quale, ha segnalato la Commissione, FUe non è stata informata. “Abbiamo appreso del provvedimento dalla stampa, ora valuteremo attentamente il contenuto e gli effetti e la possibile incompatibilità», hanno spiegato da Palazzo Berlaymont, ricordando come la revisione del ddl Concorrenza messo a punto dal governo Draghi era stato un passo verso la giusto direzione. Ddl concorrenza che – è l’attacco del M5S – votarono anche FI e Lega. Ora, la novità apportata nel milleproroghe rende la trattativa con FUe molto più complessa. «Trasparenza e concorrenza leale», solo in questo modo, è la tesi della dg per il mercato interno dell’esecutivo Ue, si avrà una modernizzazione del settore e lo sviluppo di nuovi investimenti. La direttiva Bolkenstein data 2006, l’Italia l’ha recepita nel 2010. Per la Commissione ogni ulteriore proroga delle concessioni è di fatto inaccettabile.

Non c’è solo Roma nel mirino dell’Ue. Grecia e Croazia, negli ultimi anni, sono andate incontro alle richieste della Commissione, seppur con una serie di deroghe. Bruxelles neigiomiscorsiha, inveceaperto una procedura d’infrazione contro la Spagna rea di aggirare le norme, con la possibilità di estendere le concessioni esistenti fino a 75 anni senza alcuna giustificazione è contraria alle norme dell’Ue. Simile sorte è toccata nel gennaio scorso al Portogallo. Il dato, per Palazzo Chigi, potrebbe avere un’appendice non marginale: fare fronte comune per spiegare a Bruxelles le ragioni che accomunano Roma, Lisbona e Madrid.

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