Raffreddati (non completamente in verità) i fuochi della campagna elettorale delle Provinciali con i relativi sconquassi soprattutto nel centro destra che hanno certamente favorito l’affermazione di Giuseppe Nobiletti perla guida di Palazzo Dogana, in Capitanata si torna già a parlare di voto, anche perché il Consiglio dei Ministri ha fissato nei prossimi 14 e 15 maggio la data delle consultazioni Amministrative.
In Capitanata sono chiamati a eleggere il sindaco undici Comuni: Anzano di Puglia, Ascoli Satriano, Bovino, Carapelle, Castelluccio Vaimaggiore, Faeto, Peschici, Pietramontecorvino, San Marco la Catola, San Paolo di Civitate, Vico del Gargano.
In quest’ultimo centro ha preso forma e sostanza uno scenario per certi aspetti anomalo e tutt’altro che caratterizzato da ostilità, visto che il Consiglio comunale da qualche giorno è sostanzialmente diventato un blocco unico: i tre esponenti di minoranza (anzitutto Daniele Cusmai, segretario provinciale della Lega, Ida Savastano e Raffaella Baldassarre) hanno fatto fronte unico con la maggioranza in cui figurano alcuni elementi di centro-destra e composta da Vincenzo Azzarone, Fiorenzo Mastromatteo, Silvio Matano, Vincenzo Murgolo, Porzia Pinto, Rita Selvaggio e Raffaele Sciscio, il vice Sindaco in carica che con ogni probabilità sarà designato a succedere a Michele Sementino. Quest’ultimo è uno dei maggiori esponenti del centro-sinistra con i “Civici di Capitanata”, e non potrà tornare a indossare la fascia tricolore perché è al termine del suo secondo mandato e quindi avrà più che altro un ruolo di regista ancora tutto da svolgere, magari con una prospettiva che lo porti a una candidatura, forte e coesa sul Gargano, per il prossimo Consiglio regionale.
E c’è chi dice che non sarà nemmeno necessario creare una seconda lista civetta, così da non rischiare l’annullamento del voto in caso di non raggiungimento del quorum. “Con il limite al 40% – ha sussurrato un profondo conoscitore dell’ambiente vichese – sarà agevole arrivare a quella quota di votanti, peraltro in un contesto che ormai è diventato univoco”. “L’intesa, che scaturisce dall’incontro di qualche giorno fa – ha commentato Sementino che è anche consigliere provinciale sodale del neo presidente Giuseppe Nobiletti – ha riconosciuto come positivo il lavoro svolto in questi anni dall’Amministrazione comunale e intende essere la base per un ulteriore rafforzamento e ampliamento di una compagine che ha fatto bene, anche grazie a un atteggiamento propositivo della minoranza”.
Tra i due schieramenti in effetti è stato formalmente siglato un vero e proprio patto programmatico, finalizzato alla prosecuzione degli ultimi scampoli di amministrazione. Non hanno aderito Tiziana Casavecchia e Nicola Caputo che si sono dimessi, e Caterina Apruzzese che ha già fatto sapere di non voler continuare la sua esperienza con una successiva candidatura.
Un comunicato congiunto evidenzia come questa situazione sia quasi la naturale conseguenza di un “comportamento propositivo assunto dalla minoranza nei cinque anni appena trascorsi e che l’ha portata a essere attenta ai cambiamenti, presenti e partecipe alle vicende amministrative. Da qui l’accoglimento e la condivisione dei risultati positivi, tanto al fine di poter aggiungere il proprio contributo al nuovo programma amministrativo. L’auspicio è che si possano trovare nuovi stimoli per poter partecipare attivamente alla vita politica con azioni, idee, proposte e programmi innovativi da attuare insieme. Tutti insieme abbiamo concordato che la proposta della compagine amministrativa sarà composta da tutti i consiglieri uscenti che aderiscono a questa iniziativa, aprendo alla società civile con incontri e discussioni”.
Ma c’è pure chi pensa che questo accordo sia più che altro un “minestrone” a rischio indigestione.
“Noi dobbiamo pensare che nei piccoli centri deve prevalere la capacità amministrativa prima che l’appartenenza politica – ha riferito Daniele Cusmai – e nel caso di Sementino ha certamente prevalso questo aspetto, nonostante sia un esponente di uno schieramento opposto al nostro. Ma la decisione che abbiamo formalizzato negli ultimi giorni è solo la naturale conseguenza di percorso iniziato almeno quattro anni fa, quando abbiamo avviato un’attività di opposizione costruttiva e non denigratoria. Le nostre proposte sono sempre accolte con apertura, e noi ben volentieri abbiamo collaborato quando si è presentata la necessità. Adesso ci stiamo concentrando anche sulla formazione di un’unica lista civica che sia la sintesi delle varie esperienze e con la quale proveremo a continuare l’ottimo lavoro che credo abbiamo svolto finora”.
l’attacco