Menu Chiudi

BALNEARI, NUOVO CASO SULLE CONCESSIONI. IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA LA PROROGA. PALAZZO GHIGI MINIMIZZA: SENTENZA ATTESA.

Una proroga che «si po­ne in frontale contrasto» con la direttiva Bolkestein e che «va conseguentemente disap­plicata da qualunque organo dello Stato». Torna il caos sui balneari. La nuova bocciatura che solleva l’ennesimo caso sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativo stavolta arriva da una sentenza del Consiglio di Stato che respinge l’ulteriore proroga a fine 2024 delle con­cessioni (e le gare dal 2025) appena decisa dal decreto Milleproroghe approvato il 24 febbraio. I giudici sono inter­venuti nel caso di un ricorso presentato dall’Autorità ga­rante della concorrenza e del mercato contro il Comune di Manduria, in merito a una sentenza del Tar della Puglia del 2021 sulla proroga di alcu­ne concessioni marittime al 2033 decisa dal Comune. Nel bocciarla hanno ribadito co­me «le concessioni demaniali rappresentano autorizzazioni di servizi ai sensi dell’articolo 12 della direttiva» (europea) e «come tali sottoposte all’obbligo di gara», ricordando che in caso di contrasto tra la nor­mativa nazionale e quella europea «deve darsi precedenza alla seconda, con conseguen­te necessità che tutte le auto­rità dello Stato membro disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale».

Stop quindi alle norme pas­sate ma anche all’ultima che proroga le concessioni a fine 2024, la stessa su cui anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmando il Milleproroghe ha richiamato governo e Parlamento sottoli­neando le sue «specifiche e rilevanti perplessità» e chiedendo «indispensabili ulte­riori iniziative».

Una bocciatura che però Palazzo Chigi minimizza par­lando di «sentenza attesa» e che di nuovo vede sulle barri­cate i partiti di maggioranza piu vicini al settore dei bal­neari, Lega e Forza Italia, che già durante la discussione del Milleproroghe si erano oppo­sti duramente a qualsiasi ripensamento sul posticipo di autorizzazioni e gare. Il vice- presidente del Senato, Mauri­zio Gasparri (FI), attacca: «Consiglio di Stato: errare è umano, perseverare è diabolico», e su Twitter lancia l’hashtag «Giù le mani dai balneari». Per il leghista Gian Marco Centinaio «la sentenza non ci sorprende» e anzi: «Noi rivendichiamo la norma e il diritto del Parlamento a le­giferare» e invita «il governo ad accelerare sulla mappatura delle coste (prevista da luglio in poi ndr): si vedrà che le co­ste italiane non possono esse­re considerate una risorsa scarsa e, di conseguenza, le concessioni demaniali non rientrano nella direttiva Bolkestein». Tesi sostenuta anche dagli imprenditori balneari che chiedono «una leg­ge di riforma organica che ef­fettui un corretto bilancia­mento fra l’esigenza di una maggiore concorrenza e la salvaguardia dei diritti dei concessionari attualmente operanti», spiega Antonio Capacchione di Sib Confcommercio. L’opposizione parla di «dura sconfitta del governo che si è battuto in difesa dei privilegi» e i Verdi annuncia­no un dossier all’Ue per la procedura di infrazione.