Venerdì 10 marzo alcuni ragazzi dell’Associazione “ I ragazzi di via d’Amelio ” hanno presentato il loro manuale “Capaci di combattere la mafia”, presso l’IPEOA MATTEI di Vieste, hanno presenziato anche il Presidente della Provincia di Foggia e sindaco di Vieste: Giuseppe Nobiletti e l’assessora Graziamaria Starace. Loro sono dei ragazzi universitari che si mettono in gioco proponendo ai più giovani cinque consigli fondamentali e pratici per contrastare le organizzazioni criminali mafiose presenti soprattutto nella provincia di Foggia; per loro la criminalità non si combatte solo nella aule dei tribunali ma soprattutto attraverso la crescita culturale dei ragazzi, proprio perché la cultura è confronto, ricerca e voglia di innovazione. Hanno deciso di partire tra i banchi di scuola, parlando di legalità poiché la stessa assicura quella certezza senza la quale non può sussistere libertà. La libertà di ognuno di noi. Oggi chi di noi si sente al sicuro? Chi di noi è indifferente nel vivere in luoghi dove costantemente si ha paura di uscire la sera? Dove saltano in aria negozi e macchine? Dove gli imprenditori sono vittime di estorsioni il famoso “pizzo”? Dinnanzi a questo scempio i sogni finiscono e l’unica soluzione soprattutto per i più giovani sembra che sia solo quella di scappare. Ma perché parlare ai giovani di questo male? Perché un ragazzo dovrebbe essere interessato a capire cosa sono le organizzazioni criminali e come operano? Fin da subito per provare a sradicare questo fenomeno? Semplicemente perché avvelena la società. In gioco c’è il nostro futuro. Ci stanno rubando il futuro! A chi se non ai giovani vengono rubati il futuro e le occasioni che la vita dovrebbe offrire? Questo perché la criminalità li costringe al cercare altrove la via alla felicità. I ragazzi di Via d’Amelio sostengono che non siamo noi a dovercene andare. Non possiamo permettere che questo territorio, la provincia di Foggia, sia il territorio di pochi, criminali.
Affermano che il loro dovere oggi è fornire alternative. Far si che si possa scegliere. Quello che per molti è solo una tematica per loro è una grave emergenza. Borsellino infatti, affermò “parlate di mafia”. Quando nessuno credeva nell’esistenza di tale organizzazione. Oggi sappiamo che esiste, sappiamo che dobbiamo parlarne ma dobbiamo imparare da cittadini a combatterla. Se il pensiero storico comune vuole che la criminalità organizzata intervenisse li dove lo Stato non c’era, allora, oggi lo Stato, con i suoi cittadini e le sue istituzioni deve esserci. Solo così non ci sarà più la mafia.
Giovanna La Piscopia