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RIVOLTA NEL CARCERE DI FOGGIA E MAXI EVASIONE, DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO: ARRESTATE QUATTRO PERSONE

Si tratta dei primi provvedimenti cautelari personali divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del Gip del Tribunale dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di detenuti che, il 9 marzo 2020, in occasione della maxi rivolta e successiva evasione in massa dal carcere di Foggia da parte di numerosi detenuti

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, tre dei quali già detenute in vari carceri del territorio nazionale per motivazioni diverse.

Si tratta dei primi provvedimenti cautelari personali divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del Gip del Tribunale dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di detenuti che, il 9 marzo 2020, in occasione della maxi rivolta e successiva evasione in massa dal carcere di Foggia da parte di numerosi detenuti, sarebbero stati protagonisti di vere e proprie azioni di devastazione e saccheggio all’interno della casa circondariale della città.

In quella circostanza, vennero appiccati incendi all’interno della struttura carceraria, ci furono atti di violenza contro appartenenti della Polizia Penitenziaria, gravi danneggiamenti e comunque, come contestato nelle ordinanze in riferimento, un vero e proprio turbamento dell’ordine pubblico.

Alcuni detenuti, tra l’altro, sono stati già condannati – a seguito di giudizio abbreviato – davanti al Gup del Tribunale di Foggia, sempre per i medesimi fatti.

Dall’Arma puntualizzano che il reato di devastazione e saccheggio di cui all’articolo 419 del codice penale, in questa fase del giudizio e non ancora quindi divenuto definitivo, costituisce una grave violazione di Legge prevista dal nostro ordinamento, poche volte oggetto di imputazione a livello nazionale data la particolare configurazione di tale ipotesi delittuosa. 

Gli arresti del 20 marzo ad opera del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, su coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si aggiungono ad altri numerosi precedenti arresti, sia in flagranza che su provvedimento cautelare o definitivo, riguardanti sempre la questione dell’eccezionale evasione dal carcere di Foggia di circa 3 anni fa, concernenti – come si ricorderà – oltre alle evasioni in quanto tali, anche le rapine e le violenze commesse all’esterno dell’istituto di pena ai danni di cittadini e attività commerciali.

In particolare, sono stati determinanti ai fini dell’emissione dei provvedimenti restrittivi in questione, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di videosorveglianza individuati nell’immediatezza dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, nonché le numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte dello stesso personale della Polizia Penitenziaria di Foggia.