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VIESTE/ IL CULTO DI S. GIORGIO DIFENSORE DEL BENE CONTRO IL MALE. IL PROGRAMMA

La Diocesi di Vieste – Manfredonia – San Gio­vanni Rotondo festeggia la ricorrenza liturgica di San Giorgio, che cade, nel calendario gre­goriano romano il 23 aprile. Il culto del santo cava­liere è un culto antichissimo: nato in Cappadocia (Turchia) intorno al 280 d.c., la figura di San Giorgio è legata alla leggenda aurea:

La tradizione vuole che a Selem, nella odierna Libia, vi fosse un grande stagno in cui dimorava un drago che terrorizzava gli abitanti con il suo alito di fuoco. Gli abitanti della città erano costretti ad offrire in sa­crificio bestiame, ma la fame del drago non cono­sceva limiti, e iniziò a divorare anche giovani fan­ciulle. Quando la popolazione stava per sacrificare la principessa Silene, figlia del Re, il giovane cava­liere Giorgio li tranquillizzò, invitando la popolazio­ne a convertirsi in Cristo. La città accettò e il giova­ne cavaliere trafisse il drago con una lancia.

Ed è per questo suo valore simbolico, universale e senza tempo, di difensore, cioè, del Bene contro il Male, che il culto di san Giorgio è così radicato an­cora oggi. Sul Gargano, il culto giunse con i bizanti­ni, divenne, insieme con San Michele Arcangelo, una figura importantissima. San Giorgio, dunque, di­viene così patrono della città di Vieste e dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Il culto di san Giorgio si diffuse anche nella città di Brindisi, nel XII secolo, probabilmente in concomi­tanza con le prime crociate, e con l’incremento del passaggio dei pellegrini e dei traffici marittimi con la Terra Santa. Ne furono promotori i normanni e i ve­neziani, già devoti al Santo, che divenne così il Pa­trono della città.

La devozione per san Giorgio si consolidò ulterior­mente in epoca aragonese, quando al santo-milita­re, protettore di Saragozza, la capitale d’Aragona, fu dedicata una festa di grande partecipazione popo­lare, una sorta di riconoscimento ai dominatori del­l’Italia meridionale. Durante la sovranità aragonese infatti la città si giovò della realizzazione e della ricostruzione di importanti ed imponenti opere di for­tificazione, a difesa del centro abitato, per scongiu­rare la possibile invasione turca, così da evitare lo stesso tragico destino subito da Otranto, con l’at­tacco del 12 agosto del 1480. Brindisi e Gallipoli fu­rono le uniche città della Terra d’Otranto a rimanere

fedeli agli aragonesi, anche quando il re di Francia, Carlo Vili, conquistò quasi interamente il regno (1494-1495).

L’obbedienza di Brindisi al sovrano volere fu alta­mente commendata da Ferdinando. Il quale, in ricompensa dei tanti servigi resigli da questa città, che, forse, più di ogni altra del regno era si coopera­ta per farglielo recuperare, fece battere monete in argento e di rame, che aveano da una parte, l’effige di S. Teodoro brindisino, militarmente vestito, e por­tante uno scudo, entro cui erano le due colonne – in­segna di Brindisi – e, dall’altra, erano incise le se­guenti parole Fidelitas Brundusina.

Ma la presenza così larga e radicata del culto di san Giorgio, in Puglia e in Calabria, molto probabilmen­te, si spiega pure con un’altra vicenda, risalente al XV secolo, e cioè con la presenza attiva in Puglia, nel Regno meridionale, in difesa del re di Napoli, del grande condottiero albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, l’eroe nazionale albanese, per aver guidato con successo la difesa della sua patria con­tro l’invasione turco-ottomano. Scanderbeg, nel 1459, venne in Italia per aiutare Ferdinando I di Na­poli, contro il rivale Giovanni II d’Angiò, duca di Ca­labria. La battaglia decisiva, nel 1462, fu combattu­ta in Puglia, tra Orsara e Troia, con l’angioino che su­bì una pesante sconfitta, anche a rischio della sua persona. Ferdinando I, come riconoscenza concre­ta per l’aiuto militare (e politico) ricevuto, donò a Giorgio Castriota Scanderbeg diverse terre, tra cui i feudi di Monte Sant’Angelo, Trani e San Giovanni Rotondo.

Alla festività di san Giorgio, il 23 aprile, è legata an­che la festa dei libri e della lettura. Questa consue­tudine, nata in Catalogna, si è poi diffusa in tutto il mondo (anche perché il 23 aprile ricorre pure, ri­spettivamente, la morte di due grandi scrittori: Sha­kespeare e Cervantes). Secondo la tradizione, in­fatti, gli uomini regalano una rosa rossa alle donne, nata dal sangue del drago sconfitto, e ne ricevano, in cambio, un libro. Nel 1995, l’UNESCO ha procla­mato il 23 aprile come la Giornata Mondiale del Li­bro e del Diritto d’Autore. Particolarmente vissuta, questa festa, a Barcellona, città nella quale, sin dal primo mattino, le strade vengono invase da rose ros­se (e da libri).

PROGRAMMA (religioso)

Dal giorno 14 al 21

Ore 19,00

Solenne celebrazione e Novena in onore del Patrono San Giorgio.

Giorno 22

Ore 19,00 Pontificale presieduto dall’Arcivescovo Padre Franco Moscone.

Giorno 23

Ore 8,30 – 19,00 Sante Messe in Cattedrale con partecipazione del Comitato Feste.

Ore 10,00

Processione dalla Basilica Cattedrale presieduta dall’Arcivescovo e partecipata dal Rev.mo Capitolo e Sacerdoti.

Ore 11,00

Arrivo processione in chiesa S. Maria delle Grazie e sparo fuochi pirotecnici offerti dalla tabaccheria “F.Ili Mangini”. Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo con la partecipazione del Rev.mo Capitolo Cattedrale.

Ore 12,00

Rientro della processione con sparo di fuochi pirotecnici (c/o Marina Piccola).

PROGRAMMA CIVILE

Giorno 22

Ore 17,00 – Apertura della festa con sparo di mortaretti e giro per l’abitato del Gran complesso Bandistico “Città di Vieste – P. Rinaldi“.

Ore 17,00/20,00 – Spettacolo itinerante gruppo folklorico LA VESTESE’NE e gruppo folk PIZZECHE & MUZZECHE

ORE 21,30 – MARINA PICCOLA –

RA ROCCIA

POWERDRUMBAND

ORE 24,00 – SPETTACOLO PIROTECNICO (MARINA PICCOLA)

GIORNO 23 APRILE

Giorno 23

Ore 07,00 – Sparo di mortaretti e giro per l’abitato dei Complessi Bandistici “Città di Vieste – G. Cariglia” e “Città di Vieste – P. Rinaldi”.

Ore 11,30 – Piazza S. Maria delle Grazie

SAGRA DELLA FRITTATA a cura dell’Associazione Cuochi del Gargano e Capitanata, uova offerte dall’az. agr. “VIESTOVO” il vino dalla CANTINE CIMAGLIA 

Si ringrazia GLOBAL FORNITURE.

Ore 17,00 – Giro per l’abitato dei complessi Bandistici P. RINALDI E CITTA’ DI VIESTE G. CARIGLIA

Ore 18,00 – Tradizionale CORSA DEI CAVALLI

a cura del Comitato CORSA – SPIAGGIA CASTELLO

ORE 21,45 – PPIAZZA MARINA PICCOLA

LE VIBRAZIONI IN CONCERTO

ORE24,00 – CHIUSURA CON SPETTACOLO FUOCHI PIROTECNICI

(presso molo nuovo del porto)

VIESTE/ IL CULTO DI S. GIORGIO DIFENSORE DEL BENE CONTRO IL MALE. IL PROGRAMMA

La Diocesi di Vieste – Manfredonia – San Gio­vanni Rotondo festeggia la ricorrenza liturgica di San Giorgio, che cade, nel calendario gre­goriano romano il 23 aprile. Il culto del santo cava­liere è un culto antichissimo: nato in Cappadocia (Turchia) intorno al 280 d.c., la figura di San Giorgio è legata alla leggenda aurea:

La tradizione vuole che a Selem, nella odierna Libia, vi fosse un grande stagno in cui dimorava un drago che terrorizzava gli abitanti con il suo alito di fuoco. Gli abitanti della città erano costretti ad offrire in sa­crificio bestiame, ma la fame del drago non cono­sceva limiti, e iniziò a divorare anche giovani fan­ciulle. Quando la popolazione stava per sacrificare la principessa Silene, figlia del Re, il giovane cava­liere Giorgio li tranquillizzò, invitando la popolazio­ne a convertirsi in Cristo. La città accettò e il giova­ne cavaliere trafisse il drago con una lancia.

Ed è per questo suo valore simbolico, universale e senza tempo, di difensore, cioè, del Bene contro il Male, che il culto di san Giorgio è così radicato an­cora oggi. Sul Gargano, il culto giunse con i bizanti­ni, divenne, insieme con San Michele Arcangelo, una figura importantissima. San Giorgio, dunque, di­viene così patrono della città di Vieste e dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Il culto di san Giorgio si diffuse anche nella città di Brindisi, nel XII secolo, probabilmente in concomi­tanza con le prime crociate, e con l’incremento del passaggio dei pellegrini e dei traffici marittimi con la Terra Santa. Ne furono promotori i normanni e i ve­neziani, già devoti al Santo, che divenne così il Pa­trono della città.

La devozione per san Giorgio si consolidò ulterior­mente in epoca aragonese, quando al santo-milita­re, protettore di Saragozza, la capitale d’Aragona, fu dedicata una festa di grande partecipazione popo­lare, una sorta di riconoscimento ai dominatori del­l’Italia meridionale. Durante la sovranità aragonese infatti la città si giovò della realizzazione e della ricostruzione di importanti ed imponenti opere di for­tificazione, a difesa del centro abitato, per scongiu­rare la possibile invasione turca, così da evitare lo stesso tragico destino subito da Otranto, con l’at­tacco del 12 agosto del 1480. Brindisi e Gallipoli fu­rono le uniche città della Terra d’Otranto a rimanere

fedeli agli aragonesi, anche quando il re di Francia, Carlo Vili, conquistò quasi interamente il regno (1494-1495).

L’obbedienza di Brindisi al sovrano volere fu alta­mente commendata da Ferdinando. Il quale, in ricompensa dei tanti servigi resigli da questa città, che, forse, più di ogni altra del regno era si coopera­ta per farglielo recuperare, fece battere monete in argento e di rame, che aveano da una parte, l’effige di S. Teodoro brindisino, militarmente vestito, e por­tante uno scudo, entro cui erano le due colonne – in­segna di Brindisi – e, dall’altra, erano incise le se­guenti parole Fidelitas Brundusina.

Ma la presenza così larga e radicata del culto di san Giorgio, in Puglia e in Calabria, molto probabilmen­te, si spiega pure con un’altra vicenda, risalente al XV secolo, e cioè con la presenza attiva in Puglia, nel Regno meridionale, in difesa del re di Napoli, del grande condottiero albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, l’eroe nazionale albanese, per aver guidato con successo la difesa della sua patria con­tro l’invasione turco-ottomano. Scanderbeg, nel 1459, venne in Italia per aiutare Ferdinando I di Na­poli, contro il rivale Giovanni II d’Angiò, duca di Ca­labria. La battaglia decisiva, nel 1462, fu combattu­ta in Puglia, tra Orsara e Troia, con l’angioino che su­bì una pesante sconfitta, anche a rischio della sua persona. Ferdinando I, come riconoscenza concre­ta per l’aiuto militare (e politico) ricevuto, donò a Giorgio Castriota Scanderbeg diverse terre, tra cui i feudi di Monte Sant’Angelo, Trani e San Giovanni Rotondo.

Alla festività di san Giorgio, il 23 aprile, è legata an­che la festa dei libri e della lettura. Questa consue­tudine, nata in Catalogna, si è poi diffusa in tutto il mondo (anche perché il 23 aprile ricorre pure, ri­spettivamente, la morte di due grandi scrittori: Sha­kespeare e Cervantes). Secondo la tradizione, in­fatti, gli uomini regalano una rosa rossa alle donne, nata dal sangue del drago sconfitto, e ne ricevano, in cambio, un libro. Nel 1995, l’UNESCO ha procla­mato il 23 aprile come la Giornata Mondiale del Li­bro e del Diritto d’Autore. Particolarmente vissuta, questa festa, a Barcellona, città nella quale, sin dal primo mattino, le strade vengono invase da rose ros­se (e da libri).

PROGRAMMA (religioso)

Dal giorno 14 al 21

Ore 19,00

Solenne celebrazione e Novena in onore del Patrono San Giorgio.

Giorno 22

Ore 19,00 Pontificale presieduto dall’Arcivescovo Padre Franco Moscone.

Giorno 23

Ore 8,30 – 19,00 Sante Messe in Cattedrale con partecipazione del Comitato Feste.

Ore 10,00

Processione dalla Basilica Cattedrale presieduta dall’Arcivescovo e partecipata dal Rev.mo Capitolo e Sacerdoti.

Ore 11,00

Arrivo processione in chiesa S. Maria delle Grazie e sparo fuochi pirotecnici offerti dalla tabaccheria “F.Ili Mangini”. Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo con la partecipazione del Rev.mo Capitolo Cattedrale.

Ore 12,00

Rientro della processione con sparo di fuochi pirotecnici (c/o Marina Piccola).

PROGRAMMA CIVILE

Giorno 22

Ore 17,00 – Apertura della festa con sparo di mortaretti e giro per l’abitato del Gran complesso Bandistico “Città di Vieste – P. Rinaldi“.

Ore 17,00/20,00 – Spettacolo itinerante gruppo folklorico LA VESTESE’NE e gruppo folk PIZZECHE & MUZZECHE

ORE 21,30 – MARINA PICCOLA –

RA ROCCIA

POWERDRUMBAND

ORE 24,00 – SPETTACOLO PIROTECNICO (MARINA PICCOLA)

GIORNO 23 APRILE

Giorno 23

Ore 07,00 – Sparo di mortaretti e giro per l’abitato dei Complessi Bandistici “Città di Vieste – G. Cariglia” e “Città di Vieste – P. Rinaldi”.

Ore 11,30 – Piazza S. Maria delle Grazie

SAGRA DELLA FRITTATA a cura dell’Associazione Cuochi del Gargano e Capitanata, uova offerte dall’az. agr. “VIESTOVO” il vino dalla CANTINE CIMAGLIA 

Si ringrazia GLOBAL FORNITURE.

Ore 17,00 – Giro per l’abitato dei complessi Bandistici P. RINALDI E CITTA’ DI VIESTE G. CARIGLIA

Ore 18,00 – Tradizionale CORSA DEI CAVALLI

a cura del Comitato CORSA – SPIAGGIA CASTELLO

ORE 21,45 – PPIAZZA MARINA PICCOLA

LE VIBRAZIONI IN CONCERTO

ORE24,00 – CHIUSURA CON SPETTACOLO FUOCHI PIROTECNICI

(presso molo nuovo del porto)