Sabato 29 scadrà il termine per formulare, presso la sezione «Demanio e contenzioso» della Capitaneria di Porto di Manfredonia, le osservazioni a tutela degli eventuali diritti attinenti agli usi pubblici del mare inerenti al parco eolico offshore previsto al largo del Gargano.
Le pale eoliche saranno disposte al largo di Vieste, ma le opere di connessione, i cavi di collegamento tra il parco eolico offshore e la cabina elettrica di trasformazione, saranno collocati in mare e a terra nel territorio del comune di Manfredonia.
Il progetto sta seguendo l’iter autorizzativo. Titolare è il Gruppo Hope Srl, una nuova azienda con base operativa in Puglia, attiva nel settore delle energie rinnovabili. La sua attività principale è l’integrazione della filiera rinnovabile con la produzione d’idrogeno verde, driver ritenuto indispensabile per l’incremento della penetrazione delle fonti rinnovabili nel mercato elettrico. Il 13 febbraio scorso ha presentato alla Capitaneria di Porto di Manfredonia la domanda per il rilascio di ima concessione demaniale di 30 anni di uno specchio marino di fronte al Comune di Vieste
(oltre il limite delle acque territoriali) e con opere di connessione collocate in mare e a terra nel territorio del Comune di Manfredonia (entro ed oltre il limite delle acque territoriali) per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico offshore composto da 63 aerogeneratori eolici su torri tubolari in acciaio e le relative fondazioni flottanti, suddividi in 13 sottocampi per la potenza complessiva di 945 Megawatt.
La localizzazione del parco eolico è finita nel mare del Gargano, in quanto gli studi condotti hanno accertato che nel mare Adriatico le aree caratterizzate dal miglior potenziale sono quelle della costa salentina e dell’area a sud del promontorio del Gargano. Le istallazioni delle torri eoliche saranno del tipo flottante: a differenza dei parchi eolici tradizionali istallati e fissati in fondo al mare a profondità massima di 60 metri, saranno cioè ancorate, non fissate, e resistono senza problemi alle difficili condizioni del mare aperto. 163 aerogeneratori, di potenza unitaria pari a 15 Mw, saranno collegati in entra-esce e raccolti in 13 gruppi, di cui 11 gruppi composti da 5 macchine e 2 gruppi composti da 4 macchine. Dall’ultimo aerogeneratore di ogni gruppo partono le linee di raccolta a tensione di 66 kV che, dopo aver collegato gli aerogeneratori del gruppo, si attesteranno sul quadro a 66 kVnella Stazione Elettrica (Se) Off-Shore. La produzione stimata è di 2.835.000 MWh annui.
La connessone con la rete elettrica nazionale, sarà assicurata da una Stazione elettrica di trasformazione a mare ad una profondità di 180 metri, distante 45 km dalla costa garganica e 12 dal parco eolico. Da tale Stazione sottomarina partirà un elettrodotto in cavo sottomarino ad altissima tensione (400 kV) che approderà sulla costa del comune di Manfredonia, sulla riviera sud, dove verrà realizzata una buca giunti, dove il cavo marino si trasformerà in cavo terrestre che raggiungerà in posa interrata la Stazione elettrica Tema di Cerignola.
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