Spaventa il fenomeno dell’abbandono scolastico, la Puglia seconda regione con il maggior tasso di evasione.
Aumentano le intimidazioni in Puglia, il picco in provincia di Foggia secondo la denuncia dell’associazione Avviso pubblico che a Monte Sant’Angelo ha presentato il Dossier Puglia. Dal 2017 al 2022 sono stati registrati in Capitanata 150 episodi, circa un quarto del totale nell’intera regione: nel 2019 il maggior numero di intimidazioni, ventuno. Nel 2023 la Puglia resta sotto tiro: dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 – rileva il rapporto – si contano 14 atti di minaccia e intimidazione dato che colloca la Puglia al primo posto tra le regioni più colpite nel primo trimestre. «Solo a partire da un’analisi delle condizioni materiali di vita e del livello di partecipazione civile e sociale alla vita pubblica è possibile comprendere lo stato di riconoscimento dei diritti dei cittadini pugliesi». È l’assunto da cui prende le mosse il “Dossier Puglia” di Avviso Pubblico, presentato durante l’assemblea nazionale dell’associazione a Monte Sant’Angelo. «Il report – riferisce una nota – punta a definire i contorni socio-economico, con livelli di disoccupazione allarmanti, il contesto criminale con la mappatura dei clan presenti sul territorio, il ranking del rischio criminalità, i comuni sciolti per mafia, le minacce agli amministratori locali e la criminalità giovanile».
Dai dati emerge un sostanziale distacco della popolazione dalle Istituzioni a tutti i livelli. C’è grande sfiducia nella capacità della pubblica amministrazione di far fronte alle istanze delle persone. Si pone dunque la questione di una diffusa omertà come base di un largo consenso sociale di cui godono i clan.
Secondo il rapporto BES (Benessere Equo e Sostenibile) dell’Istat, il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno e l’Ufficio Statistico Regionale pugliese, la percentuale di minori in
povertà relativa è del 29,2%, superiore di 8,8 punti rispetto alla media nazionale. I minori a rischio di povertà ed esclusione sociale sono il 37%, 10 punti in più rispetto alla media italiana. E non è tutto: secondo un rapporto diffuso da Openpolis nel settembre 2022, la Puglia è la seconda regione italiana per abbandono scolastico in Italia. Il 17,6% dei residenti tra i 18 e i 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo.
La Puglia si classifica quarta a livello nazionale, dietro alle tre regioni a tradizionale presenza mafìosa – nell’ordine Calabria, Sicilia e Campania – e con dati simili a quelli riscontrati in Lombardia (197) ed Emilia-Romagna (184).
Nel 2022 le segnalazioni di operazioni sospette (“Sos”) sono aumentate del 5% rispetto al 2021, un dato inferiore rispetto alla media nazionale (superiore all’11%). Nella graduatoria nazionale la Puglia si classifica al nono posto.
Alla presentazione del dossier sono intervenuti Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione Puglia, Ludovico Vaccaro, procuratore capo della Repubblica di Foggia, Daniela Marcone, vicepresidente di Libera contro le mafie e Leonardo Palmisano, sociologo e presidente di “Radici Future Produzioni”. Secondo Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci (l’associazione nazionale comuni d’Italia) «il dossier di Avviso pubblico ci restituisce purtroppo ancora un quadro drammatico della nostra terra ma questo non deve essere per noi motivo di rassegnazione anzi, dobbiamo continuare a lavorare, anche con associazioni come Avviso pubblico, con tutti gli amministratori che in tanti territori resistono, nel vero senso della parola. Resistono alle pressioni della criminalità organizzata, resistono ai vincoli della burocrazia, resistono alla disaffezione dei cittadini alla cosa pubblica, resistono all’astensionismo che rischia di diventare il partito del Paese.