Per fare un paragone numerico, è come se un consigliere comunale della città di Foggia avesse totalizzato intorno alle 14 mila preferenze.
Le 764 ottenute da Porzia Pinto, quindi, sono un’enormità per l’elettorato di Vico del Gargano, sebbene il neo Sindaco Raffaele Sciscio abbia addirittura superato il 90% dei consensi.
Insomma, nel plebiscito del borgo, in cui i voti a favore del leader sono stati 3.305 sui 3.638 scrutinati, spicca la performance della consigliera comunale uscente, capace di mettersi tutti alle spalle della lista “Impegno Continuo”, perfino il primo cittadino uscente Michele Sementino che si è fermato a 40 schede prima. Poi si contano le posizioni di Rita Selvaggio (692), Daniele Cusmai (584), Raffaella Savastano (578) presumibile nuova presidente del Consiglio comunale, Ida Baldassarre (405),
Enzo Azzarone (392) e Vincenzo Murgolo (365). Chi conosce bene le dinamiche di Vico non è tanto sorpreso dell’exploit della dipendente di Sanitaservice che lavora al Centro Unico Prenotazioni dell’AsI, anche se numericamente dominante e poco pronosticabile in questi termini. Pinto, 42 anni, viene descritta come una capace di azioni politiche trasversali, con un passato vicino ad Angelo Cera e un presente molto più aderente alle posizioni di centro-sinistra, ma innegabilmente definita come una in grado di aggregare più situazioni (ed esigenze) secondo le sue personali inclinazioni e convinzioni. E c’è da scommettere che sarà una presenza piuttosto “pesante” nella Giunta che, secondo accordi elettorali prima dell’apertura delle urne, prevedeva proprio l’ingresso nell’esecutivo dei primi quattro suffragati, con riserva di nomina del vice Sindaco da parte di Sciscio che in realtà aveva scelto anche prima di iniziare questo percorso, sebbene non voglia ancora rivelarlo ufficialmente.
Il ticket prevede proprio l’avvicendamento con il suo predecessore, del quale è stato a sua volta vicario. “Credo di poter dire che i risultati di queste elezioni, davvero rilevanti per la lista di Impegno Continuo, siano testimonianza eloquente di quanto i vichesi abbiano apprezzato e valutato in modo oltremodo positivo il lavoro compiuto negli ultimi 10 anni – ha scritto Sementino, uno dei tanti che preferisce esternare i suoi pensieri sui social piuttosto che ai media – e questo è un fatto che mi riempie di orgoglio. Ovviamente, sono molto contento anche dei mio risultato personale. Ed è un piacevolissimo dovere, per me, ringraziare tutte le elettrici e gli elettori che mi hanno sostenuto con il loro voto. Siete stati moltissimi. La vostra fiducia mi permette, come speravo, di poter continuare a dare il mio contributo per la crescita di Vico del Gargano lavorando all’Interno del nuovo Consiglio comunale. Lo farò sostenendo l’Impegno del nuovo sindaco, cercando, come ho fatto negli ultimi 10 anni, di avere un dialogo e un rapporto quotidiano con le persone, per affrontare i problemi e tentare di risolverli. Non è semplice, ma è necessario e doveroso. Non sempre ci si riesce al meglio, ma tentare di farlo ogni giorno credo sia la forma più alta di rispetto e amore per il proprio paese e la propria Comunità”.
E infatti, lo scenario, nonostante la vittoria schiacciante, è decisamente diverso, nella configurazione degli schieramenti all’Interno del Consiglio comunale, perché si è passato da un unico blocco fuso di maggioranza e minoranza, riunite in un accordo programmatico unico nel suo genere in Capitanata e risalente a qualche mese fa, alla presenza di un’opposizione che rappresenta un terzo dei componenti dell’assemblea cittadina, quindi un passo indietro numerico per la coalizione che sostiente Sciscio. Si, coalizione, perché è evidente che al suo interno figurano anime ideologicamente anche molto diverse che sono chiamate a dimostrare concreta unità di intenti sui grandi temi posti durante la campagna elettorale, a partire da un’efficace promozione del territorio, tra mare, entroterra e patrimonio eno-gastronomico e naturalistico.
Dall’altra parte ci sarà anzitutto Angelo Fiorentino, il quale ha ricevuto un premio al coraggio di essere riuscito a formare una lista sotto il simbolo del Partito Democratico, unico esempio In provincia su 46 formazioni presentate, e assieme a lui ci saranno Isabella Damiani (58 preferenze), Giuseppe D’Avolio (44) e Tommaso Angelicchio (39), tutte persone ritenute politicamente e umanamente “attrezzature” a svolgere un ruolo di contrasto costruttivo, quando non direttamente collaborativo.
l’attacco