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GARGANO/ FALLUCCHI (FDI) IL DIVIETO DI BRUCIATURA DEI RESIDUI DI POTATURA PENALIZZA GLI AGRICOLTORI

La legge incriminata contro la quale in queste ore sta puntando il dito la senatrice di ‘Fratelli d’Italia’ Annamaria Fallucchi è quella della Regione Puglia n. 38 del 2016 e relativa alle norme in materia di contrasto agli incendi boschivi. La legge vieta la bruciatura dei residui della potatura (necessaria per contrastare l’avanzamento di batteri e della Xylella) a favore della trinciatura. Una pratica molto costosa e sicuramente poco adatta ai terreni rocciosi e nient’affatto pianeggianti compresi nel Parco del Gargano.

“L’impossibilità di procedere con la trinciatura – scrive la Fallucchi – porta molti agricoltori ad abbandonare la coltivazione. L’abbandono degli uliveti, con il conseguente venir meno della loro potatura e della pulizia del sottostante terreno, determina l’aumento del rischio incendi e del proliferare delle fitopatologie in una Puglia già martoriata dalla Xylella”.

Eppure, l’ostacolo potrebbe essere aggirato con una deroga. Il comma 4 dell’articolo 2, infatti, permette la bruciatura “nei casi di gravi attacchi parassitari, certificati dall’Osservatorio fitopatologico regionale o in evidenti condizioni di impossibilità a eseguire altro tipo di distruzione, certificato dalla Sezione foreste regionale”. “Per questo – conclude la senatrice – ho presentato un’interrogazione ai ministri all’Agricoltura Lollobrigida, all’Ambiente Pichetto Fratin, e alla Salute Schillaci, per sollecitarli a intraprendere iniziative che tutelino l’agricoltura in provincia di Foggia e in modo particolar sul Gargano e nel territorio della Capitanata. Prima fra tutte quella di prevedere, in accordo con la Regione Puglia, un’eventuale deroga ai divieti di bruciatura o forme di contribuzione pubblica per sopperire ai maggiori costi”.