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LEGAMBIENTE/ SCALINATA DI VIA TORRE DEI GIGANTI E LARGO TOMBA DI ROTARI: I RIFLETTORI RESTANO ACCESI A MONTE SANT’ANGELO

I cittadini contestano un progetto sbagliato che rischia di distruggere i valori culturali della capitale della cultura pugliese.

È stato grande a Monte Sant’Angelo, il successo dell’iniziativa di venerdì 30 Giugno, promossa da Arci, Un Monte di Idee, Legambiente e Lega Consumatori, sul tema del rifacimento della scalinata monumentale di via Torre dei Giganti. La nutrita partecipazione di tante cittadine e cittadini montanari e di numerosi turisti all’evento e alla discussione che ne è scaturita, oltre a costituire elemento di soddisfazione per chi l’ha promossa è stato il primo e più forte segnale dell’esigenza dei cittadini di dire la propria in ordine agli imminenti lavori di rifacimento di piazze e strade del centro storico di Monte Sant’Angelo (buffer zone del sito UNESCO e cuore della città che nel 2014 sarà capitale della cultura di Puglia).

A conferma che è significativamente cresciuta negli anni una rinnovata sensibilità della popolazione ai temi dell’ambiente urbano e dell’identità culturale della Città. In particolare, non si può non registrare la chiara e nettamente maggioritaria scelta dei cittadini presenti a favore della salvaguardia della pietra di Monte, sottolineata anche dagli esperti che hanno introdotto la discussione, tratto identitario insostituibile della storia di Monte Sant’Angelo, presente tanto nella scalinata di Via Torre dei Giganti, quanto nell’area circostante la ‘Tomba di Rotari’. Dalla pubblica assemblea, infatti, è palesemente e chiaramente emersa la scelta a favore di un’opera di “restauro” della scalinata con il recupero dell’intero materiale esistente, contro un’idea di sostituzione dello stesso con nuovi materiali non meglio precisati o genericamente definiti come “pietra calcarea”.

Da questo punto di vista, Legambienteè costretta a evidenziare come parziali e insoddisfacenti siano apparse le risposte dell’assessore ai lavori pubblici Giovanni Vergura. Se è vero, infatti, che quest’ultimo si è reso ampiamente disponibile al pubblico confronto, cosa di cui si è espressamente dato giusto riconoscimento, è anche vero che negli interventi dello stesso non sono mancati ampi margini di non chiarezza circa le scelte che concretamente l’amministrazione comunale porrà in essere nell’esecuzione dei lavori in parola.

Non è ancora dato comprendere, a tutt’oggi, se si è disponibili a commutare un progetto di “ristrutturazione”, quale è al momento, in un progetto di “restauro”, come noi ci auguriamo e come si sono chiaramente espressi la maggior parte degli intervenuti. Ricordiamo che la stima che è stata effettuata dai tecnici che sono stati incaricati dell’interventi limita al solo 30%la quantità di pietra locale recuperabile per le opere di rifacimento della scalinata di Via Torre dei Giganti e dell’area antistante la ‘Tomba di Rotari” e che pertanto il 70% di essa sarà sostituita con altri materiali edili. Legambiente contesta questa stima che, oltre che essere superficiale, è spiegabilesolo perché il progetto elaborato e in cantiere è improntato a un criterio di “riqualificazione” urbana che parte dal principio del rifacimento. Se fosse un progetto di “restauro” i criteri di valutazione sarebbero completamente diversi e si tenderebbe al recupero quasi totale del materiale esistente. Al termine dell’assemblea è stata formulata anche la proposta dell’istituzione di un tavolo di lavoro, tra amministrazione, cittadini, associazioni e tecnici, capace di pervenire in maniera interdisciplinare alla individuazione dei corretti interventi atti a salvaguardare la pietra di Monte esistente nei manufatti oggetto delle opere di rifacimento.

Ci auguriamo che tale proposta possa venire considerata e fatta propria dall’Amministrazione Comunale, onorando il principio della partecipazione dei cittadini e dei portatori di interesse collettivo alle scelte irreversibili che riguardano il futuro della città, nell’unico interesse della salvaguardia di elementi architettonici importantissimi della Città dell’Arcangelo e della sua stessa storia. Così come ci auguriamo che l’amministrazione valuti attentamente la proposta di Legambiente di mettere a punto un progetto particolareggiato di restauro, prima che partano i lavori, per evitare di affidare a tecnici e maestranze destinatarie al momento di un mandato improprio, interventi delicati come quelli dei due siti succitati. Una cosa deve essere chiara: l’attenzione su questa vicenda non smetterà di essere alta e il destino della scalinata monumentale di via Torre dei Giganti e dell’area antistante la Tomba di Rotari continuerà a essere al centro dell’attenzione non solo di Legambiente, ma di tante cittadine e tanti cittadini di Monte Sant’Angelo. Ci auguriamo che di questo si vorrà tener debito conto in una città UNESCO, finalista come Capitale italiana della Cultura per il 2025 e designataCapitale della Cultura di Puglia per il 2024.

Legambiente Circolo FestambienteSud di Monte Sant’Angelo