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VIESTE/ TRAFFICO DI DROGA E DI ARMI CHIESTE 21 CONDANNE PER 120 ANNI. TRA GLI IMPUTATI ANCHE I SUPERLATITANTI RADUANO E IL SUO BRACCIO DESTRO TROIANO

Chieste 21 con­danne per circa 120 anni di reclusione complessivi con pe­ne da 10 mesi a oltre 14 anni, nel processo d’appello “Neve di marzo” a 21 garganici (per lo più di Vieste) accusati a vario titolo di traffico e spaccio di droga, armi, furto, ricettazione e incendio. Tra gli imputati ci sono anche i due superlatitanti del Gargano: il boss Marco Raduano, al vertice dell’omo­nimo clan coinvolto nella guer­ra di mafia viestana con 10 morti, 1 lupara bianca e 6 agguati falliti tra 2015 e 2022: è evaso lo scorso 24 febbraio dal carcere di Nuoro dove scon­tava 19 anni per traffico di droga e armi aggravati dalla mafiosità. Come uccel di bosco è il suo presunto braccio de­stro Gianluigi Troiano, in fuga dalla Giustizia dall’11 dicem­bre 2021 quando evase dai do­miciliari in un appartamento di Campomarino dove scon­tava 9 anni per traffico di droga.

Nel processo “Neve di mar­zo” in primo grado il 19 ottobre 2021, il gup di Bari al termine del rito abbreviato con con­seguente sconto di un terzo della pena, assolse 1 imputato e ne condannò 22 a 121 di re­clusione: dai 23 imputati del giudizio di primo grado si è scesi ai 21 del processo in corso dallo scorso 7 marzo davanti alla terza sezione della corte d’appello di Bari.

Il pg Giannicola Sinesi al termine della requisitoria ha chiesto la con­danna di tutti gli imputati (ve­di articolo a parte ndr): più nel dettaglio il pg ha chiesto au­menti di pena per 6 persone; conferma della sentenza del gup per altre 12 persone; la riduzione di pena per il solo Orazio Coda pentitosi dopo la sentenza di primo grado; rac­coglimento di un patteggia­mento per ridurre la condan­na; e la condanna anche dell’unico assolto di primo gra­do.

L’udienza è proseguita con le prime arringhe difensive che proseguiranno a ottobre: la sentenza è attesa entro fine anno. Tre dei 21 garganici in attesa di giudizio sono pentiti: i viestani Danilo Pietro Della Malva, Giovanni Surano e Orazio Coda.

Il pg ha chiesto pene più pesanti per i due imputati più noti e ricercati: 6 anni per Marco Raduano che risponde di armi, furto in un hotel e riciclaggio d’auto e che in pri­mo grado si vide infliggere 3 anni e 4 mesi del giudizio di primo grado; e 3 anni per Troiano per ricettazione d’au­to a fronte dei 16 mesi del primo verdetto.

Blitz in 2 fasi quello coor­dinato dalla Direzione distret­tuale antimafia di Bari e con­dotto dai carabinieri: prima parte il 7 agosto 2018 quando i pm ordinarono il fermo di 4 viestani, tra cui Raduano è Troiano poi condannati in via definitiva a 19 e 9 anni; e il 23 ottobre 2019 con l’esecuzione di 15 ordinanze cautelari firmate dal gip del Tribunale di Bari.

I 23 imputati dell’inchiesta era­no accusati a vario titolo di 235 capi d’imputazione per fatti del 2017/2018: traffico di droga con l’aggravante della mafiosità contestata solo ad alcuni dei presunti “trafficanti per i me­todi usati visto il ricorso alle minacce agli spacciatori che non si rifornivano dal clan Raduano; 220 episodi di spac­cio per lo più di cocaina, ma anche di marijuana e hashish; 5 contestazioni di possesso di armi; furto di olio, latte e un trapano da un noto hotel viestano per un bottino di alcune migliaia di euro; ricettazione e incendio d’auto.

RICHIESTE E CONDANNE IN PRIMO GRADO DEI 21 IMPUTATI DEL PROCESSO IN APPELLO

Chi sono i 21 imputati del processo d’appello “Neve di marzo”: Marco Raduano, 39 anni, Vieste, latitante: chiesti 6 anni (3 anni e 4 mesi per armi, furto in un albergo, riciclaggio d’auto, as­soluzione da un’imputazione di spaccio in primo grado); Liberantonio Azzarone (33): 6 anni (5 anni e 4 mesi); Gianluigi Troiano (30 anni), latitante: 3 anni (1 anno e 4 mesi); Marco Bangi (26): Conferma (10 anni e 4 mesi); Orazio Lucio Coda (33), pentito: 14 anni, 2 mesi, 20 giorni (18 anni); Danilo Pietro Della Malva (36), pentito: Conferma (8 anni). Giovanni Surano (38), pentito: Con­ferma (5 anni e 4 mesi); Davide Carpano (31): Conferma (12 anni); Francesco Paolo De Vita (28): Conferma (6 anni); Giovanna Grilli (26), Monte Sant’Angelo: Conferma (3 anni, 5 mesi e 20 giorni); Michele De Vita (26): Conferma (2 anni, 8 mesi e 20 giorni); Vincenzo Langi (44): 2 anni e 8 mesi (1 anno e 4 mesi); Nicola Monacis (24): Conferma (10 anni, 10 mesi e 20 giorni); Giuseppe Lorusso (24): Conferma (12 anni, 6 mesi e 10 giorni); Antonello Scirpoli (31): 4 anni, 5 mesi, 10 giorni (2 anni, 2 mesi e 20 giorni); Gianmichele Ciuffreda (35): Patteggiamento e riduzione di pena (4 anni e 1 mese); Daniele Cotogno (36): Conferma (2 anni e 4 mesi); Gabriele De Vita (23): Conferma (1 anno); Marco De Vita (28) Conferma (10 mesi e 20 giorni); Pasquale Pio Di Fiore (36), Carpino 4 anni, 5 mesi, 10 giorni (2 anni, 2 mesi e 20 giorni); Stefano Langi (39): Condanna senza quantificare la pena (assolto).