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LE CONCESSIONI BALNEARI SARANNO MAPPATE, MA LA MESSA A BANDO È ANCORA LONTANA

Il Consiglio dei ministri approva un decreto con cui verranno censiti i beni pubblici oggetto di concessioni, come le spiagge. Il governo fa così un primo passo obbligato, ma è un passo che potrebbe non portare a niente.

Il governo ha fatto un primo obbligato passo sul dossier delle concessioni balneari, ma è un passo che potrebbe non portare a niente. Il Consiglio dei ministri riunito questo pomeriggio ha approvato un decreto per avviare la mappatura delle concessioni di beni pubblici, come appunto le spiagge, con lo scopo di “promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi alle concessioni di beni pubblici”. La misura è stata inserita all’ordine del giorno poco prima che iniziasse la riunione, che è stata anticipata rispetto alla convocazione iniziale per fare in modo che partecipasse anche la premier Giorgia Meloni, attesa in serata a Bruxelles.

Il provvedimento è eredità della legge sulla concorrenza del governo Draghi, che prevedeva di adottare entro 11 mesi dallo scorso agosto un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici. Ed ecco quindi il Siconbep, una piattaforma su cui le amministrazioni pubbliche dovranno comunicare una serie di informazioni sui beni oggetto della concessione. Secondo quanto riportano alcune agenzie che hanno visto la bozza del decreto, il Mef si avvarrà di Sogei per la messa in opera e la gestione del sistema informativo, la cui creazione costerà 2 milioni di euro, mentre per la sua gestione, manutenzione e sviluppo è autorizzata la spesa di 2 milioni annui a decorrere dal 2024.

 Il tema sullo sfondo è quello della messa a gara delle licenze, su cui l’Italia è stata più volte richiamata da Bruxelles e da alcune sentenze della corte di giustizia europea. La mappatura dovrebbe essere un primo passo per andare in questa direzione ma il governo ha dimostrato più volte di non voler scontentare i balneari. Il dialogo aperto con le associazioni di categorie si aggiornerà il 20 luglio, quando tornerà a riunirsi il tavolo tecnico coordinato da Palazzo Chigi con esponenti di ministeri, regioni e rappresentanti del settore. Nell’ultimo incontro che si è svolto a inizio luglio il governo ha fatto sua l’idea proposta dagli imprenditori, cioè quella di garantire la concorrenza richiesta dall’Europa assegnando in concessione nuovi lidi invece di riassegnare quelli già occupati. Secondo i dati forniti dal ministero delle Infrastrutture, ci sarebbero infatti centinaia di milioni di metri quadrati da assegnare perché su 460 milioni censiti dal Demanio solo 80 milioni sarebbero occupati da stabilimenti e altre attività. Ma non è detto che la soluzione su cui il governo sta lavorando sia compatibile con le regole europee. La mappatura servirà ora a prendere tempo e portare avanti il censimento per confermare un quadro puntuale della situazione.