Se la politica di filiera non è solo uno spot per accaparrarsi poltrone, il sindaco e presidente della Provincia “bussino insieme” alla Regione per garantire la salute dei viestani e dei turisti. Nobiletti sa che Vieste non ha neppure un pronto soccorso decente e funzionante? Ne ha mai parlato con i suoi amici Piemontese ed Emiliano, che tagliano servizi ma fanno lievitare i costi della sanità? Troppe sono le criticità che lamentiamo, a cominciare dall’emergenza‐urgenza, passando per l’atavica mancanza di personale, l’elisoccorso, la mancanza di un vero pronto soccorso. E tanti altri fattori legati al territorio, che aumentano il disservizio.
Da un po’ di tempo al 118, causa carenza di personale medico, spesso l’unica ambulanza presente non è medicalizzata, a scapito dell’efficienza dell’intervento. Serve chiedere aiuto ai Comuni viciniori, con conseguente ritardo e difficoltà nei soccorsi. Tale situazione si verifica sia d’inverno che in estate, periodo in cui il servizio andrebbe invece potenziato, considerando il notevole afflusso turistico che supera i 2 milioni di presenze.
Anche a causa dei pensionamenti, la mancanza di personale viene sopperita con medici occasionali che non garantiscono nessuna continuità e stabilità di servizio. Accanto alla carenza di risorse umane, c’è da segnalare che il primo pronto soccorso andrebbe potenziato con adeguata diagnostica e di laboratorio per rendere le prestazioni sanitarie adeguate ed efficaci.
Preoccupano comunque le conseguenze della riorganizzazione sanitaria compiuta dalla Regione Puglia, che ha sancito la trasformazione dei punti di primo intervento di tipo ospedaliero in punti di primo intervento territoriali, a gestione 118. Ciò comporta un diverso modello organizzativo del servizio di emergenze, tendente a concludere la prestazione sanitaria con il trasferimento in ospedale piuttosto che una prima valutazione diagnostica e terapeutica in loco, utile ad evitare ricoveri impropri.
A rendere più critica la situazione sanitaria inoltre si aggiungono altri fattori. In primis, l’orografia del territorio: strade non facilmente percorribili, condizioni meteo avverse in inverno e traffico sostenuto in estate per il notevole afflusso turistico, sull’unica rete viaria disponibile per il raggiungimento degli ospedali.
E ancora, la distanza dal primo ospedale utile: il più vicino è a Manfredonia a 70 chilometri, tra l’altro depotenziato nella sua attività, al punto da costringere per la maggior parte dei casi ad optare per l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo o gli “Ospedali Riuniti” di Foggia, con inevitabili ripercussioni sui tempi di ricovero. Il notevole afflusso turistico nella stagione estiva mette a dura prova il sistema di emergenza‐urgenza nonostante l’utilizzo di una seconda ambulanza di 118.
Appare evidente la necessità che la Regione Puglia riveda l’organizzazione del sistema di emergenza-urgenza, riproponendo il presidio di pronto soccorso dotato di tutti i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e di risorse umane previsti per la fattispecie di attività. Si consentirebbe così al cittadino di avere sempre la possibilità h24 di una prima risposta a situazioni di urgenza.
Il servizio 118 di ambulanza medicalizzata presenterebbe in tal caso il braccio esterno del soccorso con la possibilità di integrarsi funzionalmente con l’attività del presidio di pronto soccorso, il tutto nell’ottica di una risposta più efficiente ed efficace alle richieste sanitarie in emergenza‐urgenza.
Infine non va dimenticato il servizio di elisoccorso: per gli interventi notturni e diurni invernali parte da Foggia. In estate per gli interventi diurni si trova a Vieste dove abbiamo l’elisuperficie distante 1 km circa dal presidio sanitario. Eppure sul pronto soccorso c’è un’elisuperficie mai attivata. Ciò consentirebbe, essendo l’equipe dell’elisoccorso composta da anestesista, rianimatore personale infermieristico specializzato, una risposta integrata e maggiormente efficace da parte degli attori che partecipano all’attività di soccorso, riducendo molto i tempi di trasporto verso gli ospedali idonei.
Oltre al potenziamento del sistema di emergenza‐urgenza è inoltre auspicabile l’attivazione della
cosiddetta “casa della salute” prevista per Vieste, che allo stato attuale rimane una mera enunciazione: un presidio, integrato con sistema di emergenza‐urgenza, eroga servizi sanitari, socio‐sanitari e socio assistenziali generalmente h24, garantendo quella continuità assistenziale tra ospedale e territorio, più vicina ai bisogni dei cittadini.
il coordinatore Fratelli d’Italia del circolo territoriale di Vieste
luigi demaria