“Ci sono cittadini fragili che non possono usufruire di alcuni servizi specifici, in particolare di cicli di riabilitazione termale a loro destinati, poiché la Regione Puglia non ha normato circa l’utilizzo della quota da destinare ai pugliesi per la riabilitazione termale, pur avendo ricevuto dallo Stato un finanziamento di circa 370mila euro per il 2023. Fondi ancora bloccati in qualche cassetto.
Per porre la giusta attenzione su questa situazione che perdura da troppo tempo, dalle 11.30 di domani darò inizio a una protesta davanti alla sede del Consiglio, in Via Gentile”.
Così il consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto) ha deciso di incatenarsi per sollecitare gli uffici preposti sulla questione dei finanziamenti alle Terme di Castelnuovo della Daunia, in provincia di Foggia.
“Si tratta di utenti affetti da gravi patologie invalidanti con attestazione di invalidità civile in gran parte del 100% con il beneficio dell’art. 3, comma 3 della L.104/92 – chiarisce il consigliere – e tra quelle più frequentemente trattate alle Terme di Castelnuovo della Daunia ci sono, solo per citarne alcune: il severo deficit della deambulazione con ritardo mentale, la tetraparesi spastica, l’autismo con deficit della deambulazione, la sclerosi multipla; disturbi del neurosviluppo con anomalie epilettiche e ritardo del linguaggio; la malattia di Parkinson, gli esiti di ictus cerebrale con emiparesi e la fibromatosi polmonare con insufficienza respiratoria. Ma la lista è lunga.
Nonostante la struttura, accreditata e convenzionata, abbia inoltrato varie interrogazioni all’Assessorato alla salute e sia seguito un mio personale interessamento presso gli uffici competenti – spiega – non c’è stato alcun riscontro, il che sta causando anche notevoli danni economici in un territorio già svantaggiato. Parliamo infatti di una struttura che da una parte è un punto di riferimento fondamentale per soggetti estremamente fragili e le loro famiglie, a cui viene al momento precluso un aiuto che può migliorare la qualità della loro vita, e dall’altra dà occupazione a diverse unità lavorative.
Trovo quindi inaccettabile la mancanza di riscontro a richieste legittime circa i finanziamenti a disposizione, che, ricordo, nel passato sono addirittura risultati non utilizzati. Altre regioni italiane come Veneto, Toscana, Sicilia e Marche hanno già acquisito le suddette risorse finanziarie, hanno normato, e le hanno messe a disposizione dei cittadini affinché ne usufruiscano presso gli stabilimenti termali. È dunque scandaloso che in Puglia, per inerzia burocratica, ci siano persone con disabilità che non possono usufruire di una struttura con servizi e consulenti scientifici di primo livello nel settore della riabilitazione.
E dunque, eccomi pronto a un altro incatenamento, un altro gesto eclatante – conclude Tutolo – per risolvere una questione che sulla carta può sembrare minima ma che invece ha conseguenze pesanti sulla qualità della vita di tante persone fragili e sulle loro famiglie. Questa cosa non mi diverte, anzi mi avvilisce, ma se è l’unico modo per dare voce a dei disabili e a tutti coloro che hanno bisogno di quei finanziamenti per usufruire di quelle cure, bene, sono pronto ad auto mortificarmi ancora una volta. Ma mi dispiace che debba andare così”.