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VIESTE – META TURISTICA NON PER TUTTI

RESTA PURTROPPO MARCATA UNA MANCATA ATTENZIONE ALL’ACCESSIBILITÀ PER LE PERSONE CON RIDOTTA CAPACITÀ MOTORIA —–

Gent.ma Redazione,

Non è passato molto tempo dalla vicenda dei due ragazzi non vedenti discriminati da una struttura turistica ubicata nel comune di Vieste, il fatto ha avuto risonanza nazionale ed è stato oggetto di attenzione da parte del primo cittadino, il quale ha replicato che: “Vieste sulla disabilità ha fatto e sta facendo tantissimo con l’abbattimento delle barriere architettoniche in città e al mare.”

L’affermazione del Sindaco, vivendo da vicino la gestione di un familiare con problematiche motorie, mi ha al quanto colpito poiché a mio avviso non trova alcun riscontro oggettivo, per cui presumo che sia una frase di circostanza o ancora peggio l’attuale amministrazione non ha presumibilmente nessuna consapevolezza di quale siano effettivamente interventi di abbattimento delle barriere architettoniche degne di ostentazione.

L’intervento di abbattimento barriere architettoniche recente nel contesto urbano, riguarda una zona specifica del Comune nominata “C1 sud”, realizzata con l’impegno di spesa pari a 55 mila euro, il risultato è un’opera svogliata anche dove non ha l’esigenza di adeguarsi ad aree di proprietà privata, gli scivoli non servono l’attraversamento pedonale delle carreggiate e spesso sussistono dislivelli, veri e propri ostacoli che rendono vano l’intervento e che si ripetono anche in altre zone del comune, ove si lascia sempre qualche centimetro di dislivello tra il manto stradale e lo scivolo, inficiando del tutto l’intenzionalità di rendere accessibile la viabilità alle persone con ridotta capacità motoria.

Discutibile anche la zona prescelta per l’intervento, periferica rispetto alla zona centrale del Comune, quando ancora persistono gravi ostacoli architettonici sui marciapiedi del Corso Fazzini, per esempio e nella zona del Viale Marinai d’ Italia, per cui è da chiedere al Sindaco come mai abbia preferito destinare l’unico intervento di abbattimento barriere architettoniche a una zona periferica, piuttosto di dare precedenza alla zona centrale, invasa nella stagione estiva da una moltitudine di turisti?

Giova ricordare che Vieste è in cima alle classifiche per ricezione turistica, per cui sarebbe opportuna una maggiore attenzione all’accessibilità delle sue attrazioni e seppur questa amministrazione abbia realizzato una moltitudine di interventi di riqualificazione, resta purtroppo marcata una mancata attenzione all’accessibilità per le persone con ridotta capacità motoria, pur prevista dalla normativa.

Non si è colta per esempio l’occasione nel rifacimento dei marciapiedi del lungomare Europa e C. Colombo di portare gli stessi al livello strada, onde eliminare del tutto gli ostacoli architettonici, soluzione intrapresa da molte città con affluenza turistica, non si è colta l’occasione di dotare i marciapiedi di percorsi tattili per non vedenti, del tutto inesistenti in questa città, aggiungo che le riqualificazioni anche dove insistono vincoli di tipo paesaggistico e storico possono usufruire di deroghe in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche e dove non pervenga il nulla osta, gli interventi possono essere realizzati con opere provvisionali.

Nota dolente a questo proposito resta  l’accessibilità agli esercizi commerciali nella zona centrale, ove pare evidente che la vigilanza di competenza comunale sia del tutto assente, sono infatti rarissimi quelli dotati di scivoli e rampe che permettono l’accessibilità e anche dove siano presenti, sono ostacolati da elementi vari, come arredo o porte chiuse e non si comprende come possa essere concessa l’agibilità dal Comune di Vieste ad esercizi commerciali di nuova creazione o soggetti a ristrutturazione, nonostante presentano difformità tali da rendere impossibile l’utilizzazione da parte dei portatori di handicap motori.

Dall’insediamento di questa amministrazione comunale si sono ridotti anche drasticamente i parcheggi attrezzati per disabili nella zona centrale e la maggior parte di quelli esistenti hanno dimensioni standard e non sono attrezzate con aree libere utili alle manovre di salita e discesa dalla vettura, non è nemmeno rispettato il numero di parcheggi per disabili previsto dalla normativa nei parcheggi a pagamento di gestione comunale, è utile a tal proposito ricordare al Sindaco che il parcheggio per disabili non è un posto dove con il contrassegno si parcheggia “gratis” ma è, secondo normativa, un parcheggio che possa permettere le manovre per l’apertura di una pedana, solo per fare un esempio, un posto auto che dovrebbe andare incontro alle difficoltà motorie, invece a Vieste questi posti sono congeniati uguale agli altri parcheggi, solo con segnaletica differente.

Del tutto ingiustificata è poi la mancanza di stalli per disabili intorno al palazzo di città, zona centrale ove è ubicato un edificio di utilizzo pubblico e addirittura una scuola! Quindi dove sono le prove dell’affermazione del Sindaco: “Vieste sulla disabilità ha fatto e sta facendo tantissimo?” Magari come ha specificato non sono in città ma al mare? Mi rammarico constatare che anche su questo versante non è stato fatto assolutamente nulla, gli accessi pubblici alle spiagge di competenza comunale, versano in uno stato di completo abbandono, inaccessibili a chiunque, figuriamoci alle persona con ridotte capacità motorie.

L’unico intervento di accessibilità è stato messo in opera presso la spiaggia della Marina piccola, dove è stata realizzata una rampa con fondi regionali, anche qui il Sindaco dovrebbe spiegare come mai ha ritenuto convogliare i fondi per l’accessibilità alle spiagge ricevuti dalla Regione, presso l’unica spiaggia completamente libera della città, non dotata di nessun lido attrezzato che possa fornire una sedia Job e senza passerelle che possano permettere l’accesso al mare!

Appare evidente che gli interventi operati a livello urbanistico, sotto il profilo dell’accessibilità, siano ancora fermi ad un modello in voga negli anni ottanta e sarebbe utile, visto le clamorose sviste ed errori sopra elencati, che il Comune si doti di un utile consulenza esterna esperta in materia (p.e. la cooperativa Zero Barriere affianca allo scopo il Comune di Bari), come ha già ritenuto utile fare con la consulenza di un esperto in flussi turistici e considerato che usufruisce di un consistente introito fornito dalla tassa di soggiorno, se proprio vorrebbe dare seguito alle sue affermazioni circa l’ingente impegno che professa nei confronti della disabilità, vorrei far presente che potrebbe, secondo normativa, utilizzare anche parte di questo introito per lo scopo.

La sensibilità per l’argomento poi è un’altra cosa, fa parte del vissuto di ogni persona e non esiste consulenza di qualsivoglia esperto che possa aiutare a svilupparla, l’atteggiamento abilistico del sindaco traspare in ogni opera edilizia e urbanistica, ed è lampante in una parola che tempo fa ha utilizzato per definire quelli che secondo lui erano finti ambientalisti “gli ambientaloidi”, evidente è l’assonanza e il riferimento ad un termine dispregiativo verso la disabilità, purtroppo ampiamente utilizzato.

Concludo con l’augurio che queste mie osservazioni siano utili affinché l’attuale amministrazione possa realmente porre una maggior attenzione verso l’accessibilità della città invasa ogni stagione estiva da un numero di turisti da record, tra i quali senza dubbio è presente parte degli 8 milioni di italiani portatori di handicap, assicuriamo per favore, non solo con le parole, ma con interventi mirati, la fruibilità delle bellezze di questa graziosa città anche a questa fetta di popolazione, senza operare discriminazioni persino nel turismo.

Grazie

G. Ricci