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LA MAFIA SUL PROMONTORIO DEL GARGANO NELL’ANALISI DELLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA DEL SECONDO SEMESTRE 2022. VUOTI DI POTERE A VIESTE E SODALIZIO TARANTINO A S. NICANDRO GARGANICO

Le dinamiche del promontorio garganico sembrerebbero, al momento, segnate da una fase di stallo determinata soprattutto dagli eventi che hanno colpito le due principali compagini dei Li Bergolis o Montanari e quello dei Ricucci-Lombardi-La Torre, quest’ultimo evoluzione di quello un tempo definito dei Romito, il cui significativo ridimensionamento ha determinato taluni vuoti, che se da un lato possono essere colmati dal clan opposto, dall’altro, potrebbero riaccendere le mire espansionistiche della mafia foggiana il cui interesse era già emerso nel programma ambizioso della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza.

Il ruolo svolto dal clan della Società, al di là dell’esito della contrapposizione fa i due gruppi criminali del Gargano, è stato determinante perché ha mutato gli assetti dell’intera area per collocarla al centro di un aggregativo progetto unitario, coinvolgendo le più qualificate articolazioni una volta legate ai Romito.

Le risultanze investigative degli ultimi anni, che di fatto hanno interrotto questo ambizioso progetto criminale, hanno descritto il ruolo promotore assunto dalla batteria foggiana che ha trasformato quelle originarie e contingenti alleanze in sinergie strutturali tali da produrre condivisi piani operativi.

Nell’intero territorio, il clan di Monte Sant’Angelo è comunque in grado di mantenere la sua egemonia grazie alla sua struttura familistica, nonché alla capacità di catalizzare i gruppi criminali emergenti nel promontorio, implementando le sue proiezioni extraterritoriali che, tra l’altro, hanno favorito l’interazione con sodalizi mafiosi meglio strutturati quali la ‘Ndrangheta.

A Vieste i vuoti di potere, creatisi a seguito delle incisive azioni di contrasto delle forze di polizia e della Magistratura, potrebbero riacutizzare gli interessi criminali dei due ‘poli mafiosi’, dei Montanari e dei Mattinatesi.

Il delicato tessuto criminale di quel territorio potrebbe, peraltro, originare azioni di rivalsa della famiglia Notarangelo, che, colpita duramente a seguito della sanguinosa faida scissionista registrata nel periodo 2015-2019, si era divisa in due fazioni contrapposte: Raduano e Iannoli-Perna.

In questo contesto criminale descritto si richiama l’agguato teso il 10 agosto 2022, tra gli altri, ad un soggetto legato da vincoli di parentela ai vertici del clan Nortarangelo, il cui boss è stato assassinato il 26 gennaio 2015. 

Grazie all’asse sinergico con i Li Bergolis e dopo il ridimensionamento subito dalla decennale contrapposizione armata con la famiglia Ciavarrella, il sodalizio Tarantino originario di San Nicandro Garganico sembrerebbe poter contare anche su giovani leve e su vecchi sodali ritornati in libertà.

Nel secondo semestre la città di San Nicandro Garganico si è rivelata snodo importante per il traffico degli stupefacenti come documentato dalle due operazioni ‘Acca 24’, che hanno colpito taluni gruppi criminali in grado di rifornire le piazze di spaccio non solo della cittadina, ma  anche di Apricena, Poggio Imperiale e Lesina. Tra gli indagati figurano anche elementi di spicco della criminalità garganica ritenuti vicini ai clan Di Summa-Ferrelli, Cursio e Tarantino.

Nello specifico, la prima indagine ‘Acca 24’ conclusa dalla Polizia di Stato il 27 ottobre 2022, ha permesso di acclarare l’esistenza di “un’intensa attività di cessione di stupefacenti ad Apricena da parte di soggetti che erano soliti acquistare stupefacente del tipo cocaina da soggetti di San Nicandro Garganico.

Con la seconda inchiesta del 4 novembre 2022, “proprio partendo dall’attività illecita svolta in San Nicandro Garganico, si è accertato che alcuni degli indagati erano soliti porre in essere la condotta all’interno di un circolo” privato del medesimo Comune e che gli stessi intrattenevano rapporti con soggetti operanti tra Lesina e Poggio Imperiale dai quali si approvvigionavano di droga per soddisfare le esigenze della piazza sannicandrese.