No, l’estate non sta finendo. Non soltanto perché le temperature sono ancora da mare – e si toccherà la punta dei 35 gradi – ma anche per un’altra ragione: i balneari non vogliono rimuovere gli ombrelloni. Fa scuola il caso di Torre Quetta, dove Christian Calabrese, amministratore della società Ideazione che gestisce il lido, ha deciso di restare aperto tutto l’anno, programmando eventi anche a Natale. Ma anche i gestori degli altri stabilimenti in tutta la regione stanno pensando che quest’anno, visto il caldo perdurante, si può azzardare un prolungamento della bella stagione.
Il presidente nazionale del Sindacato balneari, Antonio Capacchione, lancia addirittura una proposta al governo e alla Regione: «Puntiamo a un cambiamento strutturale nel modo di lavorare che tenga conto della situazione meteo, rendendo possibile la balneazione al di là dell’estate». Perché un lido possa svolgere la sua attività sono necessari i campionamenti delle acque, che attualmente si effettuano fino al 15 settembre. «In questo modo dissuadiamo le persone da venire in vacanza a ottobre, se non organizzandosi autonomamente nelle spiagge libere. Invece io sto ricevendo richieste da parte dei miei associati che vogliono continuare a restare aperti, come a Porto Cesareo, o che hanno bisogno di bagnini, come a Vieste, e non ne trovano più in quanto spesso sono studenti che riprendono le lezioni dopo l’estate».
I numeri sui flussi turistici pugliesi sembrerebbero incoraggiare questa tendenza. Nel 2022 le presenze a settembre sono aumentate rispetto al 2019 (l’anno pre-Covid) del 5,3 nel mese di settembre e del 7,8 per cento a ottobre. In particolare si sono incrementati gli arrivi degli stranieri (+10,8 a settembre e +3,5 a ottobre) che hanno compensato il calo degli italiani. Esistono dunque buoni margini di crescita per la destagionalizzazione del turismo balneare soprattutto per quanto riguarda il mercato estero: inglesi, tedeschi, francesi o gli svizzeri che vanno in vacanza in autunno.