Approvato il riparto delle risorse stanziate dalla Giunta regionale per il finanziamento dei buoni educativi per minori da zero a tre anni finalizzati al sostegno economico, da parte della Regione, per la frequenza delle strutture educative della Puglia per l’anno educativo 2023/2024.
I Comuni capofila degli Ambiti territoriali sociali o i Consorzi di Comuni istituiti per la gestione delle politiche pubbliche sociali ed educative possono da ieri, 18 settembre 2023, conoscere l’importo delle risorse finanziarie loro assegnate, in qualità di soggetti beneficiari dell’intervento a sostegno dell’accesso universale al sistema di istruzione.
Il riparto delle risorse, pari a 50.000.000,00 di euro a valere sul Fondo sociale europeo, è stato effettuato sulla base dei posti dichiarati disponibili da parte delle unità di offerta in sede di richiesta di accreditamento al Catalogo dell’offerta per minori e tiene conto del valore dell’Unità di costo standard approvata per ciascuna tipologia di servizio educativo accreditato.
Sulla base del suddetto riparto è possibile approvare l’elenco dei minori aventi diritto al buono educativo in relazione ai posti dichiarati disponibili al Catalogo nei territori rientranti in ogni Ambito territoriale sociale pugliese. A quest’ultimi spetta il ruolo di anello di congiunzione tra tutti gli attori del sistema educativo a livello locale, vale a dire: singoli Comuni, famiglie e unità di offerta accreditate. Effettuato dagli Ambiti il controllo formale sui dati anagrafici inseriti in piattaforma dalle famiglie, Regione e Comuni possono approvare i provvedimenti amministrativi necessari dal punto di vista contabile per la corretta gestione della spesa europea.
L’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo segue costantemente l’avanzamento delle procedure al fine di garantire una celere erogazione delle risorse nei confronti delle unità di offerta impegnate nella fornitura dei servizi educativi. L’assessore, inoltre, ha ribadito più volte la disponibilità ad un’integrazione delle risorse finanziarie, qualora non fossero sufficienti a coprire il fabbisogno delle domande degli aventi diritto.