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REGIONE/ CORTE DEI CONTI, ALT A EMILIANO “NIENTE SOLDI PER NUOVE ASL”. RILIEVI SU SANITA’ E FONDI PSR: “INCENTIVI AGLI AGRICOLTORI SENZA FARE CONTROLLI”

I problemi più rilevanti riguardano da un lato la gestione della sanità, dall’altro la spesa dei fondi europei e il Pnrr. Sono aspetti che si leggono in controluce rispetto al via libera (la parifica) che la Corte dei conti ha dato ieri al bilancio 2022 della Regione, riconoscendo «vari risultati positivi» a fronte però di «alcune significative criticità».

Alcune di queste riguardano aspetti tecnici di bilancio che si possono sanare. Altri ancora (la spesa per i fitti dei padiglioni della Fiera del Levante) lambiscono questioni di rilievo penale. Ma altri rilievi lanciati suonano come un «altolà» rispetto a iniziative che la giunta Emiliano ha propagandato con squilli di tromba. Una tra le tante è l’istituzione dei policlinici di Taranto e Lecce.

«Non appaiono adeguatamente valutati i possibili oneri finanziari» che derivano dallo scorporo del «Fazzi» e del «Santissima Annunziata», ha avvertito il procuratore Cosmo Sciancalepore riprendendo il «no» arrivato dal ministero della Salute: la Regione, insomma, non può creare nuove aziende sanitarie (e nuova spesa) in una situazione di deficit strutturale, in cui non sempre si registra il «rispetto dei vincoli derivanti dal piano di rientro sanitario». Spesso (ne è un caso la creazione delle due nuove aziende sanitari, per le quali sono stati nominati e pagati due commissari) nelle leggi in materia manca l’«esatta quantificazione della spesa».

La relazione della Sezione di controllo (presidente Enrico Torri, relatore Giovanni Natale), di cui la «Gazzetta» aveva dato conto la scorsa settimana, ha del resto stigmatizzato il difficile avanzamento del Pnrr proprio in materia sanitaria, dove sono disponibili 735 milioni, quantificando la spesa ad appena il 2% e gli impegni complessivi (cioè su tutte le misure) a 501 milioni su 1,62 miliardi.

Un dato (quello sulla spesa in sanità) che la Regione ieri ha contestato, fornendo un report sull’avanzamento delle progettazioni e garantendo l’utilizzo delle risorse Pnrr entro i tempi previsti. Allo stesso tempo la Corte dei conti ha parlato di «risultati positivi» ottenuti sul programma straordinario di riduzione delle liste d’attesa «solo grazie alla attività di strutture private accreditate che si è aggiunta a quella, insufficiente, svolta dalle strutture pubbliche».

Anche qui la Regione ha fatto notare che, in realtà, i ricoveri extra sono stati garantiti dagli enti ecclesiastici (Miulli, San Giovanni Rotondo, Tricase) e non dal privato puro.

Resta poi il problema, storico, della farmaceutica, pur comune ad altre regioni, con la Puglia che nel 2022 ha speso 269 milioni oltre il tetto. «Appare improcrastinabile – ha avvertito il procuratore Sciancalepore – l’adozione delle opportune iniziative autocorrettive», in realtà chieste invano da anni esattamente come accade sulle protesi dove sono stati bruciati 206 milioni oltre il limite di legge.

«Le criticità – ha fatto notare il relatore Natali – andranno necessariamente risolte nel piano operativo 2023-2025» che la Regione dovrà concordare con i ministeri.

In chiaroscuro anche la situazione dei fondi strutturali: bene Fesr e Fse, non bene il Psr (agricoltura) e il fondo di coesione. Sull’agricoltura, la Procura ha chiesto «un’attenta attività di verifica e controllo delle domande di pagamento prima di consentire le erogazioni, talvolta di ingente importo», perché poi (a distanza di molti anni) è quasi impossibile recuperare i soldi indebitamente pagati «per mancanza di beni aggreditabili oppure per intervenuto fallimento dei soggetti beneficiari». Altrettanto critica la situazione dei Consorzi di bonifica.

Il governatore Michele Emiliano (ieri accompagnato dal vice-presidente Raffaele Piemontese, dall’assessore Rocco Palese e da diversi capi dipartimento) ha preso la parte buona del giudizio contabile. «La parifica – ha detto -certifica che la Regione è stata ben amministrata. Gli elementi critici sono superabili alla luce delle controdeduzioni già fomite. La bomba dei Consorzi di bonifica è stata già disinnescata ripristinando il pagamento dei tributi e le assunzioni della sanità sono state sbloccate».

gazzettamezzogiorno