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A CARPINO NON SI LEGGE PIÙ!

Ci risiamo. Per la 2^ volta nel giro di 3 anni CHIUDE l’unica Edicola del paese. Infatti solo nel 2020 aveva chiuso i battenti la ultra decennale edicola esistente (rilevata dal precedente quasi centenario titolare, in una sorta di continuità). Dopo qualche mese di chiusuranuovi gestori la riaprono, e siamo in piena pandemia da Covid-19, ed è anche una cartoleria e Ufficio Postale privato (un inedito per Carpino), quindi molto utile alla utenza locale. Ma pochi giorni fa ci ripensano e chiudono tutto definitivamente. Quindi non solo  niente più Ufficio Postale privato, ma niente più giornali, riviste e quotidiani. Specialmente per questi ultimi, che già pervenivano in numeri esigui, in particolare, non è che se ne vendessero tanti, anzi… Sta di fatto che ora i carpinesi che intendono leggere la carta stampata, ancora una volta e se lo vorranno, dovranno recarsi alle edicole dei paesi limitrofi di Cagnano Varano ed Ischitella (a meno che non viene inventata “l’edicola ambulante”, come quelli della frutta e verdura), oppure devono “accontentarsi” di leggere ed apprendere tutti i tipi di notizie (sia locali che quelle provenienti da tutto il mondo) attraverso le televisioni ed i social, che ne sono pieni, zeppi e di cui ci tempestano letteralmente ogni giorno. Ma, come si sa, non a tutti garba collegarsi ai social, in special modo per chi è scarsamente tecnologico, in quanto amano, invece, sentire l’odore della fresca carta stampata sotto il proprio viso mentre leggono. Chi potrà leggere ancora qualcosa sono quei carpinesi che sono abbonati a giornali e riviste. Tra l’altro, in questo paese garganico non esiste neppure una libreria, ma solo un’altra cartoleria, aperta da pochissimo tempo, che vende o distribuisce i testi scolastici per gli utenti delle scuole locali (materne, elementari, medie, liceo scientifico-informatica). Si può comprendere o intuire il perché questa terza edicola della storia di Carpino (a partire dagli inizi del ‘900 ad oggi) ha dovuto chiudere bottega: per lo scarso  guadagno che vi è sulla stampa in generale e specialmente sui quotidiani, a fronte del notevole, delicato ed impegnativo lavoro. In realtà, a Carpino in passato si leggeva molto di più (sia la stampa per adulti che per ragazzi) ma non solo perché non esistevano ancora i social. Dunque i cittadini carpinesi hanno dovuto assistere, loro malgrado, alla ennesima chiusura dell’unica edicola locale (un record, è rimasta aperta solo tre anni quest’ultima) ed ora vi sarà, ovviamente, la difficoltà a reperire o a sperare in persone disponibili e coraggiose a voler riaprire tale attività.

       Sono veramente lontani anni-luce, in tutti i sensi, quando tra gli anni dell’800 e ‘900 illustri e meritevoli personaggi locali elargivano cultura a piene mani al loro paese, al Gargano, a tutta la nostra provincia ed alla Puglia intera, direi, con dei loro periodici che loro stessi fondarono e diressero:

§ –  Il Settimanale Garganico “Il Veltro”, monito della democrazia pugliese, di Pasquale Farnese;

§ –    Il Quotidiano “Il Vaglio” (si pubblicava a San Severo), di Domenico Augusto Turchi;

§ –     E il più recente “Il Gargano”, Mensile, di Giuseppe d’Addetta.

Tantissimi furono coloro che acquistavano o si abbonarono a questi periodici, non solo carpinesi sia locali o che vivevano fuori dal loro paese. Questi tre periodici, ovviamente, non esistono più, ma i loro padri hanno lasciato ai posteri altri importanti scritti in quanto loro furono, oltre che giornalisti, anche scrittori e poeti.

       Ecco, in conclusione, si potrebbe chiedere al Sindaco pro-tempore del Comune di Carpino affinché, tra le nuove assunzioni che si andranno ad effettuare prossimamente per il suo Municipio, ormai cronicamente carente di personale come è noto, la pianta del relativo organico venga integrata anche con la figura di uno “Strillone” con tanto di megafono a tracollo in dotazione, per la vendita almeno dei quotidiani!… Tra il serio ed il faceto, è ovvio…

mimmo delle fave