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ALDO PATRUNO (DIRETTORE DIPARTIMENTO REGIONALE TURISMO, CULTURA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO): “TURISMO? DOBBIAMO LAVORARE SULLA QUALITÀ E NON SULLA QUANTITÀ”

“Turismo? Dobbiamo lavorare sulla qualità e non sulla quantità. Importante l’inter-nazionalizzazione”: lo dice al Quotidiano in questa intervista Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Regionale Turismo, Cultura e Valorizzazione del territorio. Con saggezza, non alimenta polemiche e spiega la situazione del turismo pugliese nel dopo estate alla luce di qualche piccola lamentazione di Federalberghi.

Patruno, Federalberghi recentemente ha parlato, almeno in alcune strutture ricettive medio basse di un calo del turismo estivo pari al venti per cento, come la mettiamo?

“Senta, i dati si ricavano proprio in base a quello che dichiarano le strutture alberghiere, quelle ricettive, tanto per capirci, hotel, b/b e affittacamere. Al 31 agosto T80 per cento delle strutture erano occupate e mi sembra un ottimo risultato. Inoltre, in base ai dati fornitici da Puglia Promozione, in questa estate nella nostra regione si è avuto un exploit di turisti stranieri, che ha compensato un calo di italiani”.

Insomma, più stranieri, meno italiani è la sintesi…

“Esattamente. Si è avuto un aumento nettissimo degli stranieri e lo abbiamo visto negli aeroporti pugliesi, addirittura possiamo parlare di una crescita esponenziale e la Puglia dopo la Basilicata come sentiment è percepita quale meta turistica al secondo posto, vorrà pur dire qualche cosa. Del resto, la diminuzione degli italiani era nell’aria o comunque un fatto prevedibile”.

Perchè?

“Nel nostro target la maggior parte dei turisti italiani arriva dal nord Italia ed è aumentato il costo della benzina, questo ha inciso sugli spostamenti e non è un caso che tra gli italiani in Puglia, siano questa volta arrivati maggiormente quelli delle regioni limitrofe. Inoltre gli italiani si sono mossi molto all’ estero e questo conta anche, penso a chi è andato in Grecia, Spagna o Croazia. Però questo il venir meno dei connazionali è stato ampiamente compensato dagli stranieri che tra l’altro hanno una capacità di spesa individuale superiore.

Noi non dobbiamo insistere tanto sulla quantità, quanto sulla qualità del turismo. Ci sono persino zone che dovrebbero diminuire il flusso a scapito appunto del turismo di qualità. Bisogna dunque lavorare e molto sulla crescita della qualità, della profession-

alità e non tanto sulla quantità. L’ obiettivo è la qualificazione dell’ offerta, far crescere le competenze professionali, assicurare servizi migliori e proporzionati al prezzo”.

Conta dunque un profilo internazionale…

“E’ basilare la internazionalizzazione della Puglia e come dicevo il calo dei turisti italiani non ci deve preoccupare troppo, è un dato diffuso su tutta la penisola.

Piuttosto bisogna anche spalmare i turisti durante tutto l’anno e ricordare che la Puglia non è solo mare, ma cultura, tradizioni, borghi, paesaggi, enogastronomia. Insomma, è quella che si chiama desta-gionalizzazione”.

In estate ha destato polemica la famosa frisa da 20 euro…

“Ma basta. La Puglia intanto non è più cara di altre regioni, smettiamola di farci del male. Io ho girato parecchio e frise da venti euro non le ho viste. Certo, se vai al lido a cinque stelle o chiedi prodotti particolari, è evidente che il lusso e la qualità si paghino”.

La polemica di Federalberghi?

“Credo che si basi maggiormente sui dati degli hotel a due o tre stelle, quelli di fascia medio bassa. Effettivamente risentono la concorrenza di altre strutture, talvolta dell’il-legalità che va repressa e ci stiamo riuscendo, ne abbiamo i mezzi. Il tema di fondo è sempre quello di dare un servizio che faccia corrispondere prezzo e qualità. I quattro e cinque stelle per inciso hanno lavorato regolarmente e anche molto, senza accusare cali”.

Tassa di soggiorno negli hotel, che dire?

“Io vado in giro e c’è dappertutto, non comprendo perchè a Bari non dovrebbe esserci o fare eccezione. E’ bene comunque discuterne assieme e ricordare che è una tassa di scopo e pertanto il gettito deve essere utilizzato bene e solo per attività di crescita e sviluppo turistico. Per questo a mio avviso è opportuno che si crei un tavolo di lavoro. Ma lo ripeto, esiste dappertutto non solo a Bari”.