L’Università di Foggia intraprende la strada del futuro e dialoga con gli esperti nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Riccardo Larini e la Fondazione Golinelli, incontrano i dottorandi e i giovani specializzandi per fare dei nuovi sistemi informatici la chiave di volta della ricerca italiana.
Nell’attuale era dei social network e della comunicazione digitale, l’Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando il modo in cui viviamo, lavoriamo, apprendiamo e interagiamo con il mondo che ci circonda.
Oggi, come Learning Science hub dell’Università di Foggia – centro di ricerca coordinato dalla prof.ssa Giusi Antonia Toto, docente ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale e delegata del rettore alla Formazione Insegnanti e Formazione Continua – e DEMET siamo lieti di annunciare i progressi significativi che stanno avvenendo nel campo dell’IA e come questa stia plasmando il nostro futuro, attraverso un seminario di approfondimento aperto ai dottorandi e specializzandi Unifg, che avrà luogo nella mattinata del 25 ottobre 2023presso il Dipartimento di Studi Umanisticie vedrà tra gli ospiti il prof. Riccardo Larini, i proff. Eugenia Ferrara ed Enrico Tombesi, esponenti della Fondazione Golinelli, da tempo coinvolti in webinar ed incontri formativi per docenti e dirigenti sui vantaggi e limiti delle nuove tecnologie per una didattica inclusiva e potenziata.
La complessità del tema è davvero notevole, non tanto per le questioni oggetto di discussione, quanto per le ambiguità intorno a cui ruota.
“L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia all’avanguardia che utilizza algoritmi complessi, reti neurali artificiali e vasti set di dati per simulare l’intelligenza umana e compiere compiti che prima erano ritenuti impossibili”, dichiara il prof. Lorenzo Lo Muzio, Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, “Da tempo l’Università di Foggia, a passo con i tempi, ha avviato una riflessione critica intorno a questo tema, al fine di valutarne il peso e i vantaggi reali, senza tralasciareil suo volto etico ed inclusivo”.
Ecco alcuni dei principali sviluppi nell’ambito dell’IA, che abbracciano ogni settore disciplinare:dall’apprendimento automatico avanzato in grado di analizzare dati in tempo reale e prendere decisioni intelligenti in una vasta gamma di settori, all’assistenza sanitaria di precisione, che consente una diagnosi più rapida e precisa, la scoperta di nuovi farmaci e il miglioramento dei protocolli di trattamento, in grado di accrescere la qualità di vita dei pazienti; dall’assistenza domestica, che garantisce l’ausilio di dispositivi intelligenti, controllati da assistenti virtuali basati su IA, i quali semplificano la vita quotidiana e la rendono sempre più inclusivaattraverso comandi vocali o app, all’ apprendimento nel mondo del metaverso ad esempio, grazie al quale è possibile abbattere barriere e superare le fragilità, rendendo il mondo più connesso che mai.
Questi solo alcuni esempi di come l’IA sta trasformando il nostro mondo e aprendo orizzonti inaspettati in ambito didattico.
“Si pensi semplicemente ai vantaggi che l’intelligenza artificiale può avere nella vita dei soggetti con disabilità, migliorandola nelle diverse forme di assistenza, ma soprattutto creando strumenti di apprendimento personalizzati per gli studenti, adattando i materiali didattici alle loro esigenze specifiche. Gli insegnanti devono essere formati nell’uso efficace dell’IA in aula e nell’interpretazione dei dati generati da tali sistemi, dati utili non solo al miglioramento dell’apprendimento personalizzato, ma anche alla valutazione e all’autovalutazione”, queste le parole della prof.ssa Toto, vera anima delle attività inclusive promosse dall’Unifg.
“L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il campo dell’istruzione e della didattica in molteplici modi. L’uso dell’IA nell’istruzione offre molte opportunità per migliorare l’esperienza di apprendimento, ma richiede attenzione per garantire che sia utilizzata in modo etico e responsabile e che non escluda alcun gruppo di studenti. Gli sviluppatori, gli insegnanti e i responsabili politici sono chiamati a lavorare insieme per sfruttare appieno il potenziale dell’IA nell’ambito dell’istruzione e non solo”, sottolinea la prof.ssa Annamaria Petito, docente ordinaria dell’Università di Foggia e delegata rettorale alle Politiche di genere e di inclusione.
Tuttavia, con questa potente tecnologia emergono anche importanti questioni etiche e di sicurezza che richiedono attenzione. È fondamentale sviluppare e utilizzare l’IA in modo responsabile per garantire che i benefici superino le sfide.
“L’etica nell’intelligenza artificiale (IA) è un argomento di crescente importanza, poiché l’IA sta giocando un ruolo sempre più significativo nella nostra società. Le questioni etiche legate all’IA riguardano principalmente il modo in cui l’IA è sviluppata, utilizzata e regolamentata. L’etica nell’IA è un campo in evoluzione e richiede una riflessione continua, insieme a sforzi per sviluppare regole e normative che possano guidarne lo sviluppo e l’uso responsabile. Le organizzazioni, i ricercatori e i responsabili politici stanno lavorando insieme per affrontare queste sfide etiche in modo efficace”, annunciano i proff. Ferrara e Tombesi.
Inoltre, “L’IA ho invaso ogni ambito di vita e contesto di ricerca e noi, oggi, siamo chiamati a guardare in faccia la realtà, aprire tavoli di confronto sul tema e percorrere la strada dell’innovazione. Ciò richiede una collaborazione globale tra istituzioni accademiche, aziende, governi e la società civile tuttaal fine di garantire una regolamentazione adeguata e un utilizzo etico. È necessario continuare a investire in ricerca e sviluppo per far sì che l’IA continui a progredire in modo sostenibile”, sottolinea il prof. Grilli.
Occhio attento, dunque, alla ricerca. “L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il campo della ricerca in modo significativo, apportando miglioramenti notevoli in termini di efficienza, scoperta, analisi dei dati e altro ancora. L’IA sta contribuendo a accelerare il progresso scientifico in molte discipline, ma è essenziale considerare attentamente le questioni etiche e la qualità dei dati utilizzati. La ricerca e lo sviluppo continuo nell’ambito dell’IA sono fondamentali per massimizzare il suo impatto positivo sulla comunità scientifica”, così conclude il prof. Tombesi.
Il futuro è ora e l’IA sta aprendo nuove possibilità che cambieranno il mondo della scuola, dell’università e della ricerca. È nostro compito assicurarci che questa rivoluzione sia guidata dalla responsabilità e dalla saggezza.