“Si scrive Ide.Co, si legge Identità Comunale. È una denominazione che lega in maniera anagrafica un prodotto tipico al suo luogo storico di origine, una sorta di “sigillo di identità” pensato per contrassegnare, valorizzare e promuovere le produzioni tipiche e caratteristiche di ogni Comune pugliese: produzioni agroalimentari ma anche piatti della tradizione e prodotti artigianali di eccellenza. Questa l’idea al centro della mia proposta di legge regionale, che sta trovando ampio consenso ed è già stata sottoscritta da 32 colleghi consiglieri.
Parliamo di produzioni identitarie, dalle più rinomate a quelle poco conosciute. Solo per fare alcuni esempi: il rustico leccese, il pasticciotto di Lecce e Galatina, il pane di Monte Sant’Angelo, lo scebalsti di Zollino, la scapece di Gallipoli, la muschiska del Gargano, i fichi secchi di Cisternino, il panino della nonna di Giovinazzo, i ceci neri di Molfetta, il bocconotto di Bitonto, i cuzzieddi di Grottaglie, la fricassea di Noci, la percoca di Loconia, le passulate di Nardò…
I piatti tipici come la trianata di Surbo, la zuppa di pesce di Taranto o di Gallipoli, le popizze e sgagliozze baresi, i cingoli e broccoli di Foggia, la tiedda di patate riso e cozze barese e brindisina, la taieddra leccese…
Ma anche le produzioni artigianali in zuca di Bagnolo del Salento, i panari di Cagnano, la cartapesta leccese, i pumi di Grottaglie, i fischietti di Rutigliano, le panare di Spongano…
Ogni paese, anche il più piccolo, ha un prodotto-simbolo di cui andare fieri, e il marchio Ide.Co può essere uno strumento utile per valorizzarlo e promuoverlo, per difenderlo. Ecco perché mi rivolgo ai Comuni, affinché siano loro stessi ad indicare i prodotti che potrebbero ambire al sigillo Ide.Co. Possono inviare una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica istituzionale pagliaro.paolo@consiglio.puglia.it, specificando nell’oggetto “Indicazione produzioni Ide.Co”.
La mia è una chiamata all’orgoglio di campanile, che per me è un valore da riscoprire per contrastare la globalizzazione e l’appiattimento dei processi produttivi, dei sapori, dell’artigianato. Perché non è vero che tutto è uguale, e che tutti possono fare tutto allo stesso modo. Ci sono produzioni tipiche che utilizzano materie prime locali e che seguono procedimenti antichi e specifici, tramandati di generazione in generazione, che rischiano di andare perduti e omologati. Il sigillo Ide.Co serve proprio a questo, a tutelare quel patrimonio identitario di ogni Comune e di ogni cittadino che lo sente proprio, parte di sé. L’Ide.Co identifica ciò che di più prezioso contraddistingue ogni Comune, quella produzione caratteristica in cui ogni cittadino può riconoscersi e ritrovare le sue radici e il suo senso di comunità. Si tratta, in sostanza, di uno strumento utile per difendere le tipicità locali dal rischio di omogenizzazione di prodotti e sapori, sulla scia del marchio DeCo (Denominazione Comunale) lanciato dal giornalista e scrittore enogastronomo Luigi Veronelli nel 1999″.
Consigliere regionale Paolo Pagliaro