La spesa prevista è pari a 820mila euro. Il sindaco Nobiletti: “Un ulteriore potenziamento del nostro patrimonio, è un bene di interesse particolarmente importante”.
Il sogno dell’amministrazione Nobiletti, a Vieste, è da sempre quello – impossibile -di acquisire al patrimonio comunale il meraviglio castello svevo-angioino, di proprietà del Ministero della difesa-Marina militare. Il protocollo d’intesa firmato a luglio scorso per la valorizzazione ad uso duale del castello rappresenta già un passo importantissimo per la fruizione delle parti non strettamente militarizzate, anche perché la Regione Puglia si è impegnata a finanziare, per 2,5 milioni di euro, i lavori di restauro completo e messa in sicurezza del Castello, sia nella parte interna sia in quella esterna.
Ma, al di là del castello, quanto l’amministrazione sta facendo per ampliare il proprio Polo ; culturale è sotto gli occhi di tutti.
Nella seduta consiliare dello scorso 14 novembre il consiglio comunale, su proposta del sindaco Giuseppe Nobiletti, ha deliberato di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto della piena proprietà dell’antica torre situata in località Scialmarino, denominata Torre di Porticello, nonché di terreni attigui in pertinenza esclusiva e di un localetto pertinenziale ad uso deposito, tutti oggetto della vendita in blocco per l’importo complessivo di 800mila euro più altri 20mila euro per ulteriori oneri per imposte e spese accessorie messi in preventivo.
E’ stata così stanziata la somma complessiva di 820mila euro per tale operazione. Il Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta AndriaTrani e Foggia, lo scorso 3 ottobre ha trasmesso al Comune la denuncia di trasferimento, comunicando che l’impresa Golden Bay Real Estates S.A., con sede in Lussemburgo, con atto del notaio Petrera di Bari datato 19 settembre, ha alienato alla signora Maria Bruna Cavaggion di Milano tali immobili viestani a cominciare dall’antica Torre di Porticello, cui si accede da trattura che si diparte dalle strade vicinali di Santa Maria e della Tufara. Il prezzo complessivo della vendita è stato convenuto in 800mila euro, di cui 750mila euro per la torre, 30mila euro per il pertinenziale locale deposito e 20mila euro per i terreni. Le parti hanno convenuto una vendita in blocco.
Dopo tale comunicazione del Ministero l’amministrazione comunale ha subito deciso di attivarsi e farsi avanti.
“L’antica Torre di Porticello risulta essere di interesse particolarmente importante’’, spiega il sindaco Nobiletti, “e per tali ragioni la vendita di questi cespiti immobiliari è stata sottoposta alla condizione sospensiva dell’esercizio del diritto di prelazione, previsto dalla legge, da parte dello Stato, della Regione o degli altri enti pubblici territoriali interessati”.Il Ministero non ha manifestato se intendeva, o meno, esercitare direttamente il diritto di prelazione. Pertanto il sindaco, con nota del 23 ottobre scorso – diretta al Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio perle Province di Barletta Andria Trani e Foggia – e per cognizione sia alla Regione Puglia sia alla Provincia di Foggia – ha chiesto di conoscere se il Ministero intendesse rinunciare al diritto di prelazione sul compendio immobiliare. Il termine di sessanta giorni prefissato dalla legge per notificare sia alla parte alienante sia alla parte acquirente la volontà degli enti pubblici legittimati all’esercizio del diritto di prelazione scadrà il prossimo 20 novembre. Né il Ministero, né la Regione Puglia, né la Provincia di Foggia hanno manifestato la volontà di esercitare il diritto di prelazione. Da qui la decisione del Comune di esercitare il diritto di prelazione, comunicando tale decisione al Ministero della Cultura, alla parte alienante e a quella acquirente.
‘‘Questa amministrazione comunale nelle linee programmatiche di mandato ha dedicato particolare attenzione al potenziamento del Polo culturale cittadino”, ricorda Nobiletti. ‘‘Infatti, dopo l’inaugurazione del nuovo Museo Civico archeologico, la riqualificazione del Parco archeologico di S. Maria di Merino e della Salata, il restauro dei trabucchi e delle torri costiere, l’istituzione della BIL Biblioteca Itinerante della Legalità e il conseguimento del finanziamento per la Community Library, si è posta l’obiettivo di potenziarne il circuito, costituendo una rete di coesione e partecipazione sociale, che potesse diventare il centro nevralgico della vita culturale della città.
Ciò al fine di costruire in maniera partecipata un modello evoluto di contenitori culturali, diffusi sul territorio, in grado di offrire servizi innovativi per la promozione e fruizione della cultura con l’obiettivo primario, come detto, di implementare la godibilità dello spazio destinato ai presìdi culturali attraverso il recupero di immobili, il restauro di beni di interesse storico-artistico- archeologico, anche attraverso l’intervento in condivisione con il Ministero della Difesa, come la valorizzazione del faro di Sant’Eufemia e del castello svevo, patrimoni identitari della comunità viestana, non di meno investendo nell’acquisto di immobili di assoluto valore storico architettonico.
Oggi, dunque, vi è la possibilità di ampliare il patrimonio culturale pubblico ed arricchire il numero dei presìdi culturali cittadini con l’acquisizione in mano pubblica del complesso della Torre di Porticello, magnifico esempio di torre costiera, realizzata nel XVI secolo ed unicum nel suo genere per il pregevole restauro fatto eseguire dal dottor Giorgio Fantoni durante gli anni ’70 che, in una visionaria prospettiva di salvaguardia, ne chiese pure la sua sottoposizione a vincolo monumentale per una sua duratura e definitiva tutela”.
La Torre di Porticello è posta ad occidente e a breve distanza dall’abitato di Vieste ed è un edificio fortificato che si erge su un piccolo promontorio roccioso. Dalla sua posizione domina la spiaggia di Scialmarino ad ovest e le coste rocciose e la spiaggia di San Lorenzo ad est.
La torre fu edificata intorno al 1568 secondo lo schema tipico dell’epoca vicereale: a pianta quadrata, con lisce pareti in pietra inclinata a scarpa, piccolissime aperture ed un ingresso sopraelevato raggiungibile tramite una scala e rappresentava un punto di osservazione per difendersi dalle incursioni delle navi saracene. La torre fa parte di un complesso di dieci avamposti, posizionati in modo da poter comunicare facilmente tra di loro.
‘‘Il prezzo di alienazione è interessante e il valore economico certamente al di sotto dei prezzi del mercato immobiliare viestano, anche misurato all’importanza storico culturale della torre, al suo pregio architettonico, al suo ottimo stato di conservazione ed al valore commerciale degli immobili e dei terreni di pertinenza esclusiva, questi ultimi parti integranti della compravendita immobiliare”, conclude Nobiletti.
l’attacco