«Troppi vacanzieri indisciplinati, urgono contromisure a tutela dell’ambiente e dell’economia locale», È la premessa che accompagna un recente ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale, in cui si evidenzia che «necessita regolamentare oculatamente il flusso dì imbarcazioni private operanti nel disprezzo più assoluto delle norme civili, fiscali, di navigazione ed ambientali, sottraenti risorse finanziarie allo sviluppo economico e sociale dei residenti delle Isole Tremiti considerato che, soprattutto nel periodo estivo, giungono nell’arcipelago anche flotte di barche e gommoni affollati di gente, in modalità charter, per visitare isole, coste e mare esentasse, dribblando le strutture ricettizie dell’arcipelago, provocanti ingenti danni ambientali a causa dello scarico a mare e sulle coste di rifiuti, plastiche, sostanze detergenti, detersivi, alimentari ed escrementi».
Copia dell’odg sarà inviata a Ministero dell’ambiente, Ministero delle politiche del mare e al presidente della Regione Puglia. Nella delibera è contenuta una relazione con cui «si propone di voler autorizzare l’ingresso controllato di barche e gommoni in modalità charter, e relativi occupanti a bordo, vigilare sul rispetto delle norme civili, fiscali, di navigazione e ambientali, ordinare l’attracco nei limiti temporali utili agli occupanti ad approdare in sicurezza, disporre l’uso esclusivo dei servizi legalmente ammessi ed autorizzati sull’arcipelago».
L’iniziativa si rifà alle indicazioni contenute del Decreto del 1989 che regolamenta «le attività consentite nella Riserva naturale marina Isole Tremiti, la cui gestione è affidata al Parco nazionale del Gargano». Con il citato decreto entra in gioco «la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell’arcipelago, anche privilegiando attività tradizionali locali già presenti. Nell’ambito dell’azione di promozione di sviluppo compatibile, per le attività relative alla canalizzazione dei flussi turistici e di visite guidate, la determinazione della disciplina relativa dovrà prevedere specifiche facilitazioni per i mezzi di trasporto collettivo gestiti direttamente da cittadini residenti nel Comune».
In particolare, l’articolo 3 del decreto, disciplina il perseguimento di finalità legate «alla protezione ambientale dell’area marina; tutela e valorizzazione delle risorse biologiche e il ripopolamento ittico; diffusione della conoscenza della biologia, degli ambienti marini e delle peculiari caratteristiche geologiche e geomorfologiche della zona; effettuazione di programmi dì carattere divulgativo-educativo per il miglioramento della cultura generale nel campo della biologia e della ecologia marina; effettuazione di programmi di ricerca scientifica nei settori della biologia marina e dell’ambiente».